Escort ai festini e false testimonianze su Berlusconi: in cinque a processo

A Bari è in corso anche un altro processo che vede alla sbarra Berlusconi, prossima udienza il 21 gennaio. M5S: "Ci chiediamo se abbia già un certificato medico"

Escort ai festini e false testimonianze su Berlusconi: in cinque a processo
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 22:12

La gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro ha rinviato a giudizio per falsa testimonianze quattro donne e l'ex autista di Gianpaolo Tarantini, accusati di aver mentito sulle notti di sesso con Silvio Berlusconi, avvenute - ha ricostruito la Procura di Bari - fra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio. Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Barbara Montereale e Dino Mastromarco saranno processati dal 7 aprile davanti al giudice monocratico di Bari Mario Mastromatteo. I cinque imputati avrebbero mentito, ritiene l'accusa, chiamati come testimoni nel processo escort.

Sotto i riflettori le dichiarazioni rese dalle donne e le intercettazioni telefoniche

«Ci sono state effusioni tipo mani, carezze, baci. Berlusconi era una persona molto carina, divertente, adorabile, è un bell'uomo, si lascia coinvolgere e abbiamo cominciato a scherzare un pò, poi comunque a un certo punto ci siamo fermati e io sono andata a dormire in un'altra camera da sola». Frasi come queste, pronunciate nel processo cosiddetto «escort» da alcune delle donne portate tra il 2008 e il 2009 dall'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini nelle residenze di Silvio Berlusconi perché si prostituissero - come accertato anche da una sentenza ormai passata in giudicato - secondo la Procura sono bugie.

La Procura, cioè, non crede ai loro racconti sullo scambio di «effusioni superficiali» con l'allora premier e nemmeno alla giustificazione, per chi ha ammesso di aver ricevuto soldi, che si trattava di «gesti compassionevoli» di Berlusconi. All'ex autista di Tarantini, la Procura contesta di aver mentito sulla «piena consapevolezza che le ragazze procurate da Tarantini e spesso prelevate e accompagnate a Palazzo Grazioli si prostituissero in favore» dell'allora presidente del Consiglio, «del quale - si legge nell'imputazione - conosceva in realtà le abitudini sessuali e la consuetudine ad elargire in loro favore e per compensarle delle prestazioni ricevute cospicue somme di denaro e altre generose utilità». Secondo i difensori degli imputati, nel caso dell'ex autista difeso dall'avvocato Gaetano Castellaneta, quelle presunte bugie costituiscono un «caso di non punibilità», perché rivelare quei fatti avrebbe comportato il rischio di una assunzione di responsabilità.

Il procedimento per falsa testimonianza ha origine con la sentenza di primo grado del processo «escort» del 13 novembre 2015, nella quale gli stessi giudici avevano disposto la trasmissione degli atti alla Procura per procedere nei confronti delle ragazze per falsa testimonianza.

Gli accertamenti della magistratura barese, coordinati dal pm Marco D'Agostino, si sono svolti incrociando le dichiarazioni rese nel processo tra ottobre 2014 e maggio 2015 con i racconti fatti agli inquirenti dalle stesse donne nella fase delle indagini, e con il contenuto delle intercettazioni telefoniche, in particolare le conversazioni con Gianpaolo Tarantini.

Le stilettate del Movimento 5 Stelle

A Bari è in corso anche un altro processo sulle presunte bugie dette nell'ambito della vicenda «escort», questa volta da Tarantini il quale, secondo la Procura, sarebbe stato pagato da Berlusconi per mentire. Processo che vede alla sbarra lo stesso ex premier e la cui prossima udienza è il 21 gennaio.

«Oggi le novità per Berlusconi giungono non dalle telefonate per la sua corsa al Quirinale ma dal processo sulle presunte false testimonianze di presunte escort. Ci chiediamo se abbia già un certificato medico per il processo del 21 a Bari con l'esenzione per la campagna elettorale». Così il deputato del Movimento Cinque Stelle Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera.

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