Emergenza sicurezza, il comandante Palumbo: «Servizi e controlli notturni, ma la vera sfida è la crisi di valori»

Emergenza sicurezza, il comandante Palumbo: «Servizi e controlli notturni, ma la vera sfida è la crisi di valori»
​Emergenza sicurezza, il comandante Palumbo: «Servizi e controlli notturni, ma la vera sfida è la crisi di valori»
di Beppe STALLONE
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Domenica 21 Maggio 2023, 05:00

Nessuno vuole parlare esplicitamente di emergenza sicurezza a Bari, ma il fatto che il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, abbia voluto presiedere venerdì la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, qualcosa vorrà pur significare. Ma ancora di più parlano i fatti di cronaca. L’ultimo immortalato in un video, diventato virale, di una rissa scoppiata giovedì scorso intorno alla mezzanotte in piazza Moro.

Ma solo qualche giorno prima la sassaiola contro un autobus urbano, ad opera di ragazzini.

Vetro posteriore infranto e panico fra i passeggeri ma, per puro caso, nessun ferito. E ancora martedì della scorsa settimana quando un autista della linea 19 ha subito l’aggressione da parte di un uomo, armato di un bastone, che pretendeva che il bus si fermasse dove si trovava lui e non alla fermata stabilita.

La promessa del ministro

Il ministro Piantedosi ha garantito l’invio in città di 140 agenti in più fra polizia, carabinieri e guardia di finanza, ma il titolare del Viminale ha anche avuto parole di apprezzamento per la Polizia locale e ha detto che è complementare all’interno del sistema sicurezza e verrà coinvolta nel presidiare le zone calde della città a cominciare da piazza Moro e stazione.

Le parole di Palumbo

Su quanto detto al tavolo in Prefettura, il comandante della polizia locale di Bari, Michele Palumbo, non intende commentare. «Il Sindaco ha già espresso la posizione dell’Amministrazione», ma sull’operato della polizia locale sottolinea che «facciamo servizi notturni da 30 anni, h24, servizi da ordine pubblico d’accordo con il questore e la pubblica amministrazione. Abbiamo un congruo numero di pattuglie – continua Palumbo – che presidiano diverse zone della città». Il tema della sicurezza dei cittadini resta al centro dell’attenzione. «Per quanto riguarda l’episodio di giovedì sera non siamo intervenuti – precisa Palumbo - non abbiamo avuto alcuna chiamata. Purtroppo sono problemi che si vivono un po’ in tutte le grandi città, le stazioni sono spesso luoghi attrattivi, con bar aperti fino a tarda notte. Il problema sicuramente c’è e va osservato, contenuto e vanno presidiate alcune zone. Ma non è che la situazione di Bari sia diversa rispetto a quella di Roma o di Napoli, anzi lì la situazione è ben più grave». Evidentemente è necessario nel medio e lungo periodo, lavorare con i ragazzi, intervenire nelle scuole.

«Nelle scuole noi già ci siamo, va rivisto l’intero impianto. Ma non è solo questione di educazione civica, educazione stradale, noi, polizia, carabinieri e finanza nelle scuole ci siamo. Il punto più in generale è che c’è uno scadimento di alcuni valori in senso morale, le agenzie sociali, la scuola, la chiesa devono insistere nella loro opera». Il ministro Piantedosi venerdì ha parlato anche della legge sull’ordinamento della polizia locale. «La legge 65 del 1986 è una legge che dopo 37 anni ha bisogno sicuramente di una nuova rivisitazione – sottolinea il comandante della polizia locale di Bari – c’è un disegno di legge in Senato che è di dicembre scorso (Ddl 387) ed è una delle ultime proposte presentate in Commissione anche in questa legislatura. Per sette legislature saranno state una decina le proposte di modifica, ma non si arriva mai ad una reale modifica. E non si tratta di una richiesta di equiparazione alle forze di polizia. Qualche sigla sindacale lo chiede pure, ma i motivi sono di altra natura e non sono quelli operativi. La polizia locale oggi in Italia fa tutto, polizia giudiziaria, polizia amministrativa, edilizia, ecologica ambientale, stradale insieme alle altre forze di polizia. Non è un problema di riconoscimento, quindi. Semmai le problematiche sono di altra natura e cioè quelle di una tutela, sotto il profilo previdenziale e dei cosiddetti mestieri usuranti, che non c’è. Alla fine sono queste le due grandi questioni. Per lo Stato la nostra attività non viene considerata un mestiere usurante, un agente di polizia locale oggi va in pensione a 67 anni e mezzo, se non raggiunge i 42 anni di contribuzione», sottolinea Palumbo. Il comandante della polizia municipale del capoluogo, poi, chiosa: «Non si arriva a riconoscere che la polizia locale rientri fra i mestieri usuranti ma un operatore di polizia locale oggi a 67 anni non può svolgere servizio in strada, considerando l’attività che svolgiamo noi».

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