L'anno scorso sono state 222 le richieste di aiuto per casi di violenza digitale, reati di pornografia non consensuale (revenge porn) e cyberbullismo pervenute al numero unico (340.5600875) attivato dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari e dall'associazione Gens Nova.
I dati sono stati diffusi oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'assessora al Welfare Francesca Bottalico, e il presidente di Gens Nova, Antonio Maria La Scala, rinnovando l'intesa per proseguire con azioni socio-educative integrate.
Revenge porn e sexting
«Il revenge porn e il sexting - ha detto Bottalico - sono temi delicati che incidono sul diritto fondamentale di ogni persona alla riservatezza e alla libertà, sulla sfera privata, sull'onore e sulla reputazione e determinano gravissimi effetti sociali, psicologici e finanziari sugli adulti e ancor più sui minori, fino a estreme conseguenze.
«Si tratta di segnalazioni - ha precisato - che spesso nascondono ricatti psicologici o monetari, vendette, azioni di bullismo o cyberbullismo, vere e proprie violenze, spesso facilitate dal consumo della cosiddetta droga dello stupro che riduce, tra le altre cose, il dolore e provoca effetti dissociativi e amnesia». «Il problema più grave che abbiamo rilevato in questi due anni di protocollo e da sempre come associazione - ha detto La Scala - è proprio l'uso improprio e illegale dei social network da parte di minori, attraverso la registrazione anagrafica falsa o l'utilizzo del telefono dei genitori, spesso testimoni inconsapevoli di una pericolosa deriva che comporta inevitabilmente un decadimento morale dei ragazzi e, di conseguenza, della società».
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