Covid, il sindaco vaccinato si difende: «Nessun privilegio, avrebbero buttato la dose»

Covid, il sindaco vaccinato si difende: «Nessun privilegio, avrebbero buttato la dose»
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Martedì 12 Gennaio 2021, 22:26 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 13:46

«Si vuol far passare un messaggio distorto. Non ho ricevuto alcun privilegio per il mio ruolo. C'era una dose di vaccino avanzata che sarebbe andata buttata e la Asl ha proposto a me di farla». Chiarisce così all'Ansa il
sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, la vicenda che lo ha visto al centro di polemiche nelle ultime ore per aver ottenuto il vaccino Covid, pur non essendo inserito negli elenchi delle categorie per le quali è prevista la vaccinazione in questa prima fase. «I miei avversari politici, che sono in campagna elettorale, stanno distorcendo l'episodio accomunandolo a quello di De Luca, quando non è assolutamente così - dice Innamorato - . Non è
stata sottratta la possibilità ad un altro. La dose sarebbe stata inutilizzata».

«Era il 6 gennaio, il giorno dell'Epifania - ricostruisce il sindaco - e io ero al Comune a lavorare, facendo la solita ricognizione dei contagiati. In mattinata ho sentito telefonicamente il Dipartimento di prevenzione della Asl che stava somministrando i vaccini. Alle 15 del pomeriggio mi hanno richiamato chiedendomi se volessi fare il vaccino, perché rispetto alle dosi, che si preparano scongelando il quantitativo necessario per le fiale da inoculare, avevano avuto due
defezioni all'ultimo momento, hanno cercato tra le categorie prioritarie ma nessuno era disponibile. Così me lo hanno
proposto.

Ho fatto notare più volte che sarebbe stato opportuno contattare altri, ma mi hanno detto di averlo fatto senza esito». Per ovviare a questo «sarebbe opportuno - ipotizza Innamorato - fare una lista di persone di riserva da vaccinare che si rendano disponibili».

Intanto i carabinieri del Nas stanno verificando che in Puglia i vaccini anti Covid  siano somministrati solo alle persone inserite nell'elenco dei soggetti prioritari come stabilito dal Piano strategico nazionale - cioè gli operatori sanitari e sociosanitari, gli ospiti delle Rsa e gli addetti a servizi che prevedono il contatto con i pazienti - e non a persone fuori lista come emerso in alcuni casi nelle Asl Barletta-Andria-Trani (BAT), di Brindisi e di Bari.

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