Costa Ripagnola, bando per restaurare i trulli

Costa Ripagnola, bando per restaurare i trulli
di Alfonso SPAGNULO
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Sabato 13 Agosto 2022, 18:28

Sfruttare il recente bando regionale, nell’ambito del Psr Puglia, per la riqualificazione di trulli e edifici tipici delle aree agricole per continuare ad osteggiare la realizzazione del resort extralusso a Costa Ripagnola, in territorio di Polignano a Mare.

Il progetto

E’ questa l’ultima trovata delle associazioni ambientaliste che nei prossimi giorni incontreranno il sindaco polignanese Vito Carrieri per tracciare un percorso comune che li vede decisamente contrari al progetto della Serim. Soprattutto ora che lo stesso ha ottenuto il via libera dalla conferenza di servizi regionale. Nelle intenzioni dei sodalizi ambientalisti pare ci sia l’utilizzo del bando per far restaurare i trulli dai proprietari ma hanno intenzione di chiedere al sindaco Carrieri di allargare la perimetrazione del parco verso Monopoli. Il bando regionale, in cui sono stati investiti 15 milioni di euro, sostiene il recupero e la riqualificazione nelle aree rurali delle architetture minori di Puglia come trulli, lamie, casedde, pagliare, in pietra o in tufo, realizzate a secco e non solo. Insomma quello che rappresentano gli insediamenti edilizi tipici del paesaggio agricolo pugliese.

Legambiente

E su Costa Ripagnola si registra anche l’intervento della direttrice regionale di Legambiente Daniela Salzedo. «Come associazione – spiega – abbiamo fatto tutto ciò che potevamo.

Abbiamo partecipato al percorso per la tutela dell’area di Costa Ripagnola e stiamo partecipando ancora adesso. Abbiamo messo in campo le nostre risorse scientifiche, le nostre competenze. Non è semplice seguire il percorso accidentato delle autorizzazioni e dei divieti su quell’area. La Regione ha prima issato la bandiera della tutela ambientale, in vista delle scorse regionali, e poi ora ha deciso di seguire un’altra strada. Naturalmente sembra quasi inutile dire che noi non siamo favorevoli ad un eco-resort su quel territorio che percorrendo la Statale è un colpo d’occhio meraviglioso che non si può stravolgere per fini commerciali».

La direttrice di Legambiente si sofferma anche sulle ragioni per cui l’area meriterebbe a suo parere di meglio. «Non ci sono solo i trulletti – afferma -. C’è un puzzle di biodoversità e ricchezza che ne fa un territorio particolare. Farne un resort vuole dire non programmare il futuro. Non è una cosa bella che in Italia per tutelare i territori dobbiamo creare i parchi. C’è bisogno di una legge per non fare danni alla bellezza dell’ambiente. Il parco serve a valorizzare il territorio e a migliorare l’economia di un luogo perché i suoi prodotti assumono un valore diverso. Ecco perché a Costa Ripagnola bisogna creare l’ente parco. E poi bisogna sedersi a un tavolo e lavorare insieme anche con gli imprenditori. Non ci devono essere controparti, i parchi sono economicamente vantaggiosi anche per chi fa impresa. E chiederemo anche che sia allargato sino a Cala Spina a Monopoli, altra zona di costa storicamente bistrattata e da valorizzare. Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione».
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