Corteo dell'8 marzo, spaccature e polemiche sui simboli. E la Cgil si sfila

Spaccatura nel Coordinamento: tutto nasce dalla richiesta di non esibire bandiere o altri segni identificativi di associazioni e sindacati

Corteo dell'8 marzo, spaccature e polemiche sui simboli. E la Cgil si sfila
di Antonella FAZIO
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Martedì 7 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:27

«Partecipare al Coordinamento 8 Marzo voleva dire prendere parte alla manifestazione ma senza simboli di associazioni o partiti». Era questa quindi la conditio sine qua non? «Si». Ma evidentemente non era chiaro a tutti. Per questo motivo la Cgil non ci sarà domani in piazza. A 24 ore dalle celebrazioni della Festa della Donna e dalla manifestazione che nel pomeriggio si terrà a Bari, in piazza Risorgimento, nel cuore del quartiere Libertà, c’è chi racconta una storia che riguarderebbe una spaccatura tra le varie associazioni che hanno preso parte al “Coordinamento 8 Marzo” che ha ideato l’appuntamento.

I retroscena

La storia racconta che per organizzare il tutto ci sono voluti, nelle ultime settimane, tre appuntamenti ai quali avrebbero preso parte numerose associazioni – femministe e non – del capoluogo, tra cui Mixed, Arcigay, Zamp3 Mostruos3, Tre di picche, Zona Franka, Cgil Bari, Link, Unione degli Studenti e tante altre.

Sempre la stessa storia dice che dopo una prima assemblea del Coordinamento in cui si sarebbe parlato di aspetti logistico – organizzativi, in una seconda – quella del 24 febbraio – ci sarebbe stata una richiesta ben precisa da parte di tre associazioni: niente simboli di partito, di associazioni o di sindacati.

Alla richiesta – secondo i ben informati – qualcuno avrebbe storto il naso; altri si sarebbero opposti abbandonando il tavolo senza colpo ferire. Alla terza riunione, quella finale del 27 febbraio scorso, una volta placati gli animi e trovata un’azione comune, molte di queste associazioni avrebbero accettato la decisione dei tre collettivi ma partecipando come singoli, come individui, e non come associazioni. Ed è ciò che faranno la maggior parte dei gruppi organizzati. «Niente simboli», dunque, è la linea ma sempre i ben informati fanno sapere che alcuni cercheranno di bypassare il problema facendo parlare per loro uno striscione che li identificherà, come potrebbero fare i Giovani democratici del Pd. Insomma, in un modo o nell’altro, pare che questa richiesta di Mixed, Arcigay e Zamp3 Mostruos3 abbia scaldato un po’ gli animi e alzato un polverone.

Le reazioni

C’è chi minimizza: «Non è successo assolutamente niente. Stiamo parlando del nulla, si rischia di gettare solo fango su una bella manifestazione», bacchettano da uno dei gruppi organizzatori. C’è chi non conferma e non smentisce: «Sì, andremo senza bandiera e come singole persone ma non c’è stata nessuna polemica», ci assicurano da Zona Franka. C’è chi, invece, come il Pd, sostiene le voci: «Mi dite che senso ha partecipare a una manifestazione sull’8 Marzo se non possiamo identificarci nella manifestazione stessa?», chiede il segretario della Cgil Bari, Gigia Bucci, che continua: «Noi abbiamo sempre mostrato con orgoglio la bandiera della nostra Confederazione in questo tipo di manifestazioni proprio perché l’8Marzo ci appartiene. Dire che “partecipa Gigia Bucci” come persona singola non è la stessa cosa di dire che “partecipa la Cgil”». La numero uno della Confederazione, poi, ci spiega che quella richiesta li ha fatti desistere dal prendere parte alle altre riunioni: «Per noi è stata davvero una richiesta fuori luogo. C’è stato un errore di valutazione: nel periodo storico in cui siamo avremmo dovuto mostrare i numerosi volti che compongono questa lotta comune dell’8 Marzo. Invece partecipare come singoli non vuol dire niente».

Per il segretario, dunque, tutto sta nel pluralismo democratico: «Tutte le bandiere, tutti i simboli, avrebbero favorito le tante identità democratiche ancora presenti, e invece non sarà così. Ritengo che ci sia stato un grosso errore di valutazione». E quindi, come intenderà celebrare l’8 Marzo quest’anno la Cgil? «Noi lo abbiamo già fatto ieri con la manifestazione al molo San Nicola di Bari e con la deposizione in mare delle due corone di fiori per ricordare le tante donne, mamme, figlie vittime del naufragio di Cutro di domenica 26 febbraio, e non solo, quelle donne che spinte dalla speranza ma anche dalla paura e dalla disperazione, si sono messe in viaggio per trovare la salvezza».

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