Concerto per la malavita con fuochi d'artificio: a Bari vecchia scene da Gomorra. Ecco cosa è successo

È accaduto nella notte tra venerdì e sabato a pochi passi dal Castello Svevo: improvvisato un concerto neo-melodico con canzoni che osannano alla vita criminale e concluso con l’esplosione di una batteria di fuochi d’artificio

Concerto per la malavita con fuochi d'artificio: a Bari vecchia scene da Gomorra. Ecco cosa è successo
di Elga MONTANI
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Lunedì 29 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 15:34

Bari Vecchia continua a vivere situazioni al limite della legalità che rischiano di riportare il quartiere, come sottolineato dal sindaco in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, agli anni ’90, quando era difficile poter girare per i vicoli e quei pochi turisti che c’erano non si avventuravano nel centro storico o se lo facevano erano a rischio scippo. 
L’ultimo episodio che desta preoccupazione è avvenuto nella tarda serata di venerdì, a due passi dal castello Svevo, e a denunciare l’accaduto è l’associazione BariEcoCity.

Ecco cosa è successo

«Prepotenza e anarchia tornano a regnare nel borgo antico – scrivono dall’associazione - ormai “vale tutto” e i clan hanno smesso di “mimetizzarsi”». «Venerdì, intorno a mezzanotte, a pochi passi dalla Questura, dalla Prefettura e dal Palazzo Comunale – raccontano – abbiamo assistito a scene da “Gomorra”, con concerti napoletani in piazza Castello inneggianti alla malavita, conditi da fuochi d’artificio. Spaccio di droga, commercio abusivo e piccole violenze completano il quadro del “disordine urbano”».

Un episodio che se preso singolarmente non desterebbe troppo scalpore, oggi che si torna a parlare di insicurezza, spaccio e malavita tra i vicoli della città vecchia diventa preoccupante. Senza dimenticare i diversi atti di vandalismo da parte di gruppi di giovani denunciati dai cittadini e avvenuti proprio in quella zona negli ultimi mesi, dalle scritte sulle mura del castello ai fuochi appiccati per festeggiare il 19 marzo.

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La denuncia dell'associazione


Come sottolineato, la questione di quanto sta accadendo nel quartiere è anche stata al centro della discussione durante il tavolo al quale in prefettura ha partecipato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. E non mancano nelle parole dell’associazione critiche alla gestione della questione da parte dell’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco, Antonio Decaro. «La sicurezza della città – aggiungono da BariEcoCity nella nota - è una delle priorità assolute e uno dei compiti essenziali di un sindaco che, nel caso di Bari, peraltro ha scelto (da decenni) di tenere per sé la delega alla polizia locale. Se si sceglie di utilizzare 650 poliziotti locali (un piccolo esercito) per fare multe e si decide di abdicare il tema della sicurezza urbana ai cittadini (che devono denunciare) e al prefetto che deve organizzare le forze di polizia, questi sono i risultati».

«Bari è una città molto insicura e nel caos più totale, dove da un momento all’altro l’incolumità personale può essere compromessa – concludono dall’associazione -. È l’ennesima eredità negativa che Decaro lascia a Bari e che ci auguriamo fra pochi mesi qualcun altro possa sanare. Nel frattempo, ci appelliamo al prefetto al quale chiediamo un presidio più potente di alcune zone del territorio urbano, a tutela dell’incolumità fisica dei baresi».

I controlli 


In merito a quest’ultima questione sollevata dall’associazione, proprio nei giorni scorsi in seguito all’incontro con il ministro, è stato deciso di incrementare i controlli da parte delle forze dell’ordine in determinate zone della città, dai parchi e giardini, a piazza Moro, fino anche alla zona della città vecchia. Perché, se è vero come dichiarato dal sindaco che «Non abbiamo nessuna intenzione di tornare agli anni ’90» e che: «Abbiamo fatto degli sforzi enormi in questi anni, con il contributo di tutti. È cambiata la società, è molto cambiata la comunità, e c’è stata anche una reazione da parte della stessa comunità in merito a quello che sta avvenendo nel centro storico» è importante ora trasformare le parole in azioni concrete e visibili dalla cittadinanza.

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