Commercio, settore in affanno: 5.386 le attività che hanno chiuso a Bari e provincia

Commercio, settore in affanno: 5.386 le attività che hanno chiuso a Bari e provincia
di Samantha DELL'EDERA
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Giovedì 28 Aprile 2022, 08:11

Sono 5.386 le attività che hanno chiuso a Bari e provincia nel 2021 contro le 7.904 che hanno aperto. Con un saldo attivo quindi di 2.518. I dati sono del report di Movimprese, l'analisi statistica realizzata da Unioncamere e Infocamere. E rivelano un settore, quello delle attività economiche (quindi non solo commercio ma tutte le imprese), in ripresa.

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I numeri del report 

Bari registra il saldo più alto fra iscrizioni e cessazioni ma anche il tasso di crescita 2021 più basso (2.518, 1,71%), seguita da Lecce (2.164, 2,89%), Foggia (1.348, 1,86%), Taranto (993, 1,97%), Brindisi (858, 2,28%). Scendendo nel dettaglio, però, e analizzando soltanto il settore del commercio a Bari e provincia, nel 2021 sono state 40.852 le attività registrate (considerando sia dettaglio sia ingrosso) con una perdita di circa 5mila attività rispetto al 2014.


«Il saldo attivo - commenta il presidente di Confesercenti Puglia, Benny Campobasso - è sicuramente un dato che denota un buono stato di salute dell'imprenditoria barese. C'è ancora voglia di investire in questo mondo. Bisogna però dire che molte aziende, dopo il lungo periodo di pandemia e di crisi, sono in stand by, stanno decidendo se continuare o meno e quindi nel 2022 il numero di cessazioni potrebbe essere maggiore». A Bari il commercio ha sofferto molto durante la pandemia, ma i dati parlano di una ripresa nel 2021.

«Forse solo il settore alimentare si è salvato - continua Campobasso - ma per il resto la sofferenza è stata diffusa. C'è da dire che nel dato di Movimprese sulle attività registrate nel commercio al dettaglio e all'ingrosso mancano quelle inerenti la ristorazione che sono quelle che hanno resistito maggiormente alla crisi».

Settore ristorazione


Ed è proprio la ristorazione il settore che registra più adesioni. «Basta passeggiare per il centro della città per rendersene conto continua Campobasso anche lì dove i fitti sono molto alti nascono bar e ristoranti». «A Bari prosegue Campobasso - in linea di massima il commercio è cambiato moltissimo.

Da tanti punti di vista è molto complicato mantenere un'attività commerciale, ecco perché molti si stanno riconvertendo nel mondo della ristorazione. L'abbigliamento ad esempio soffre molto, ma veniamo da due anni difficili. Credo che tornando alla normalità, la situazione possa rientrare. Non è un mestiere facile conclude - aprire e mantenere una attività commerciale oggi è diventata una vera impresa». I dati di Bari si confermano anche in tutta la Puglia, con 21.967 nuove iscrizioni e un tasso di crescita rispetto all'anno precedente del 2,06%: è la terza regione del mezzogiorno per numero di nuove iscrizioni. Il Sud infatti è l'area del paese dove si registra il maggior numero di iscrizioni: quasi 109mila le nuove imprese nate lo scorso anno, a fronte di circa 72mila cessazioni.

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Il risultato mostra un saldo positivo di poco meno di 37mila unità, che per un terzo si deve al risultato della Campania (+12.732) e della Puglia (+7.881). Il Nord Ovest segna un incremento dello stock di imprese di oltre 20mila unità, grazie a 91mila iscrizioni e 70mila cancellazioni. A seguire il Centro, con un saldo complessivo di poco meno di 20mila imprese dovuto a 72mila iscrizioni e 52mila cessazioni. Il Nord Est, infine, registra il minor incremento dello stock di imprese (oltre 9mila unità), differenza tra 60mila iscrizioni e 51mila cessazioni. Veneto ed Emilia Romagna le regioni con i saldi più elevati.
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