Commercio, ecco i primi addobbi nelle vetrine. Ma la paura vince sul Natale

Commercio, ecco i primi addobbi nelle vetrine. Ma la paura vince sul Natale
di Adalisa MEI
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Domenica 9 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:45

«Abbiamo paura non solo per Natale, ma per il nostro futuro». Mentre in città cominciano ad intravedersi le prime vetrine addobbate, i commercianti frenano e lanciano un allarme: «Siamo preoccupati». A Bari le vetrine sono già in festa. Renne, pupazzi di Babbo Natale e decorazioni sono già pronte per adornare le nostre case. In giro per la città è quasi tutto pronto per dare inizio ad una delle festività più amate dell’anno. Camminando per le vie è facile notare che in alcuni negozi il conto alla rovescia è già partito.

Mancano 77 giorni ma che Natale sarà? Ma soprattutto ci saranno meno luci in città? Le luminarie saranno più contenute? Da Milano il sindaco Beppe Sala ha già fatto sapere che per l’effetto del caro energia sulle prossime festività di Milano gli allestimenti natalizi per le feste dovranno essere, necessariamente, sottotono.

Quindi sarà un Natale più sobrio, con meno luci. Lo stesso ci si aspetta anche a Bari.

Prospettive nere

Purtroppo non arrivano buone notizie dai commercianti: «Abbiamo paura e siamo molto preoccupati - dichiara Domenico Tarantini, presidente dell’associazione La Formica. Veniamo da una stagione quasi fallimentare dei saldi e da due anni di pandemia. E il caro bollette ci terrorizza. I commercianti - continua Tarantini - stanno comperando poco e i consumatori e le famiglie non sanno come arrivare a fine mese. La tredicesima servirà per pagare le bollette arretrate. Non ci aspettiamo grandi cose da questo Natale». Del tutto preoccupato anche Antonio Paparella, commerciante di Carbonara: «Se continuiamo così, non arriviamo a Natale. Non si vede uno spiraglio di luce o una soluzione. È mai come questa volta il problema è grave perché non riguarda solo noi commercianti, ma anche il consumatore finale subissato dal rincaro non solo delle bollette ma dei prodotti di prima necessita. I pensionati o le famiglie che vivono con mille euro al mese come fanno a sopravvivere? Siamo molto preoccupati. Io e mia moglie stiamo pensando di chiudere la nostra attività e andare a vivere all’estero: non mi indebito per pagare le bollette. Sono tre mesi che non riusciamo a guadagnare nulla pur lavorando dodici ore al giorno. Non è giusto».

Delle stesse idea anche Angelo Fanelli, commerciante di via Pasubio: «Il quadro generale è alquanto negativo. Ma ci auspichiamo di essere smentiti dal mercato. Al momento la nostra esperienza ci dice che non sarà un Natale roseo. Siamo preoccupati, ma viviamo con la speranza. Si spera sempre in qualcosa di positivo».

Qualche voce fuori dal coro

Totalmente fuori dal coro o meglio molto più ottimista Antonella Milantoni, commerciante di San Pasquale, che si aspetta un Buon Natale. “Le previsioni cerchiamo sempre di volgerle al positivo. Io ho aperto in questo periodo un secondo punto vendita e ho avuto tanto coraggio. In questo specifico momento può andare avanti solo chi è specializzato nell’attività in cui opera. Non ci si può improvvisare imprenditore. La gente non sa, che alzare la serranda la mattina è già una spesa. Se apri, sei indebitato. Sta alla capacità dell’imprenditore di saper mantenere in equilibrio l’azienda. La mia unica priorità in questo momento è dare lavoro ai miei dipendenti e pagarli ogni mesi. Il Natale per me andrà bene. Ci vuole positività e ottimismo”. Intanto c’è fermento per l’organizzazione delle notte bianche nel secondo municipio (Carrassi, San Pasquale, Picone e Poggiofranco). “Stiamo già raccogliendo le adesioni dei commercianti- precisa Tarantini - Animeremo via Pasubio (tratto tra via Buccari e corso Benedetto Croce), via di Tullio (traversa di viale Salandra) e via Campione. Al momento stiamo discutendo con l’amministrazione per definire gli ultimi dettagli”.

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