Come e cosa mangiano i baresi? Uno su cinque salta la colazione. Il pesce? Poco spesso

Come e cosa mangiano i baresi? Uno su cinque salta la colazione. Il pesce? Poco spesso
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Giovedì 20 Ottobre 2022, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:48

La colazione viene saltata dal 20% degli intervistati, idem lo spuntino, a tavola molta carne e poco pesce. Ecco come mangiano i baresi: l'indagine è stata condotta dall'istituto Troisi Ricerche (su un campione di 1.090 persone) su incarico del Comune di Bari, per redarre il piano di azione locale sul cibo (food policy). Sono stati approfonditi quattro aspetti: le preferenze alimentari, le abitudini di consumo, il rapporto tra nutrizione e salute e l’attitudine allo spreco alimentare.

Le abitudini dei baresi

Per quanto riguarda le abitudini alimentari, il consumo di pesce, su una frequenza di 2-3 volte a settimana, riguarda solo il 52% dei residenti, a fronte di un consumo di carne che ricorre più di 2 volte a settimana per l’85% degli intervistati; analogamente il consumo di frutta e verdura appare molto limitato specie tra i più giovani, mentre interessa prevalentemente le fasce di popolazione più anziana.

La colazione è un pasto pressoché ignorato da oltre il 20% della popolazione barese, specie nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni, così come lo spuntino di metà mattinata o pomeriggio viene trascurato da circa metà della popolazione. L’abitudine di consumare pasti fuori casa, tra ristoranti e fast food, si concentra maggiormente nella fascia serale, interessando a pranzo per lo più il ceto impiegatizio o imprenditoriale specie in quartieri come Madonnella, Poggiofranco e Marconi, dove è più diffuso l’orario continuato in ufficio.

Per quanto riguarda il consumo di acqua, l’utilizzo delle bottigliette di plastica prevale in modo consistente (76,4%), mentre il consumo di alcolici in città si rivela significativo, in particolare tra i giovanissimi, che nel 20% dei casi dichiarano frequenze quotidiane o tri-settimanali. Molto diffusa, inoltre, è la consapevolezza circa le intolleranze alimentari, specie su alcuni alimenti come il lattosio, le arachidi e la frutta a guscio.

Più preoccupante è, invece, la relazione tra il cibo e la salute.

Il 32,6% degli intervistati, infatti, non controlla mai il proprio peso e il 54% non fa alcuna attività fisica, abitudine che è inversamente proporzionale al titolo di studio: più diffusa quotidianamente tra i diplomati e i laureati della fascia giovanile 18-34 anni.

Allo stesso modo, la ricerca registra che un barese su tre non svolge alcuna attività di prevenzione sanitaria di routine (prelievo di controllo), più di 4 su 10 non svolgono alcun approfondimento cardiologico o nutrizionale. E l’attenzione per alcuni alimenti, tra cui il sale, i grassi saturi e lo zucchero, è diffusa solo tra 4 residenti su 10.

Ancora, per quanto riguarda i comportamenti di consumo, a fronte di un’infrastrutturazione urbana capillare di 10 mercati rionali coperti, 6 baresi su 10 dichiarano di non frequentarli mai. Si tratta di un’abitudine diffusa soprattutto tra le fasce di età più avanzate (over 65 anni). Molto bassa risulta anche la frequentazione delle botteghe alimentari di quartiere che sembrano sostituite dai supermercati di prossimità quasi dal 50% della cittadinanza.

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