Cinema, religione e cultura: così è ripartito il turismo. «Danno dai rifiuti in strada»

Cinema, religione e cultura: così è ripartito il turismo. «Danno dai rifiuti in strada»
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Sabato 11 Giugno 2022, 05:00

Nel 2019, anno record per il turismo in Puglia, Bari e l’area metropolitana hanno accolto il 41 per cento delle presenze straniere di tutta la regione, raddoppiando i numeri rispetto al 2015. Poi c’è stata la pandemia, ma già nel 2021 il turismo è tornato a crescere. I dati sono stati diffusi nel corso della terza tappa di Puglia 3x6x5 che si è tenuta alla Fiera del Levante. Un percorso condiviso sul piano strategico di turismo e cultura del 2023/2030 promosso da Pugliapromozione, Apulia Film Commission, Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e Regione Puglia.

Il focus per ciascuna provincia


Per ogni provincia Puglia 3x6x5 ha realizzato un focus: da quello sul barese emerge come dal 2015 al 2019 in questo territorio si sia registrato, rispetto alle altre province pugliesi, il maggior incremento di flussi turistici sia in termini di arrivi che di presenze. Nello specifico la provincia di Bari è passata dai 790.000 arrivi del 2015 ai 1.190.000 arrivi del 2019, con un incremento del 50%. La pandemia ha contratto la presenza di stranieri, ma già il 2021 ha segnato a Bari e provincia interessanti segnali di ripresa del turismo internazionale, consentendo di recuperare gran parte dei flussi del mercato domestico persi nel 2020 a causa del Covid (1,2 milioni di presenze in meno rispetto all’anno precedente, pari al 44 per cento). Le perdite più consistenti del 2021 rimangono quelle del mercato estero che, rispetto al 2019, registra un meno 48% per gli arrivi e meno 40% per le presenze. Dal focus è emersa la diversa tipologia di turisti che visitano la Puglia: Bari è meno balneare e maggiormente legata al turismo culturale o business, con giorni di permanenza, quindi, molto inferiori a quelli delle province di Lecce e Foggia. Le principali mete turistiche sono Bari, Monopoli, Polignano a Mare e Alberobello, che totalizzano il 72% circa del flusso turistico provinciale. 

Il sindaco Decaro


«La città in estate non si svuota più – ha evidenziato il sindaco Antonio Decaro – noi abbiamo puntato sulla destagionalizzazione e lo abbiamo fatto anche grazie alla cultura, con tanto impegno dei privati, perché la cultura, i musei, le mostre, sono uno dei motivi che mettono in moto i viaggiatori». 
«Bari e la sua area metropolitana rappresentano un valido modello della Puglia turistica attrattiva in Italia e all’estero – ha dichiarato Gianfranco Lopane, assessore regionale al Turismo della Regione Puglia - Quella dell’area di Bari è un’offerta pluri-prodotto».

Il questionario 


L’evoluzione della provincia di Bari è confermata dall’indagine svolta dalla società IZI per conto della Regione Puglia e di Pugliapromozione che mediante un questionario ha coinvolto gli oltre 22.000 operatori della filiera. Secondo gli operatori turistici pugliesi, il mare rimane un elemento attrattivo importante, ma viene considerato sempre più un volano. I centri storici e borghi e gli eventi e manifestazioni musicali e culturali sono tra i prodotti su cui, a detta degli operatori coinvolti, si dovrebbe investire. 
A Bari si sta poi sviluppando un altro tipo di turismo, quello cinematografico. «Le ricadute economiche sul territorio – ha dichiarato Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission - sono importanti e possiamo dire che il cinema ha realizzato a Bari un nuovo brand territoriale. Il cineturismo è una delle nuove frontiere del viaggio». Ci sono anche le debolezze sulle quali lavorare, Lo ha precisato Luca Scandale, direttore di Pugliapromozione: «I rifiuti, la scarsa accessibilità ai siti Unesco, la mobilità prendendo di mira la Statale 16 e i cantieri dell’Anas che stanno provocando danni al turismo. Altra criticità - ha detto Scandale - è il lavoro sommerso: dai dati dei consumi di energia si calcola che il settore assorbe cinque volte di più di ciò che è registrato ufficialmente». 

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