Boschi e rifiuti: appicca 15 roghi in un anno. Arrestato ex dipendente della Regione

Boschi e rifiuti: appicca 15 roghi in un anno. Arrestato ex dipendente della Regione
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Dicembre 2021, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:50

E' fininto in manette un ex dipendente della Regione Puglia ex addetto antincendio. Nel suo "cv" 13 incendi boschivi e due incendi di rifiuti speciali e solidi urbani appiccati nelle campagne di Cassano delle Murge (Bari) tra il 2020 e il 2021.

L'arresto dell'ex addetto antincendio

Avrebbe appiccato 13 incendi boschivi e due incendi di rifiuti speciali e solidi urbani nelle campagne di Cassano delle Murge in provincia di Bari tra il 2020 e il 2021. Per questo, dopo due anni di indagini, un ex dipendente della Regione Puglia, addetto al settore dell'antincendio boschivo, è stato arrestato dal corpo Forestale dei Carabinieri che ritengono l'uomo «dotato di particolare esperienza e destrezza nel non lasciare traccia alcuna delle proprie azioni e mosso da una volontà concreta e reiterata di colpire il bosco».

Quando ha appiccato gli incendi, l'uomo non era più dipendente della Regione da tempo. Per lui le accuse sono di incendio boschivo e combustione illecita di rifiuti, tutti commessi con dolo. A quanto si apprende, l'arrestato, di Cassano delle Murge, aveva precedenti penali per altro tipo di reati.

Le indagini

L'indagine, partita a luglio del 2020, è stata condotta dai militari del nucleo investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale, e dai militari del gruppo carabinieri Forestale di Bari, coordinati dalla Procura di Bari.

Alcuni degli incendi appiccati dall'indagato in varie località dell'agro di Cassano delle Murge - si precisa in una nota del Carabinieri - «non hanno prodotto conseguenze peggiori per l'ambiente e la pubblica incolumità, solo grazie al rapido intervento di mezzi e uomini degli enti e delle associazioni preposte alla campagna antincendio boschivo». 

I carabinieri forestali hanno lavorato secondo il Metodo delle Evidenze Fisiche che parte dal punto di individuazione della probabile insorgenza degli incendi (ricostrunedone le azioni) associato all’uso di tecnologie grazie al quale monitorano il territorio e individuano il presunto responsabile.

Le tecniche investigative classiche - repertate le aree percorse dagli incendi ed analizzate le modalità di propagazione degli stessi «hanno consentito di dimostrare il carattere doloso degli eventi nonché l’offesa arrecata al patrimonio boschivo». Si è così giunti all'identificazione dell'indagato, «dotato - sottolineano gli investigatori - di particolare esperienza e destrezza nel non lasciare traccia alcuna delle proprie azioni e mosso da una volontà concreta e reiterata di colpire il bosco»

La scorsa stagione estiva si sono registrati 137 incendi boschivi che hanno colpito le province di Bari e Barletta-Andria-Trani, mandando in fumo oltre mille ettari di bosco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA