Caro bollette, commercianti esasperati scendono in piazza

Caro bollette, commercianti esasperati scendono in piazza
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Martedì 27 Settembre 2022, 08:48

La macchina organizzativa è partita già da qualche giorno. Il primo ottobre alle 9.30 davanti al palazzo della Prefettura commercianti, associazioni, cittadini scenderanno in piazza per protesta e per urlare il loro no al caro bollette che sta mettendo in ginocchio decine di imprese a Bari e in Puglia. Qualche giorno fa il punto vendita di surgelati di Modugno della Decò aveva annunciato la chiusura proprio per l'aumento dei costi sull'energia elettrica. Un aumento che sta creando problemi ad imprese e famiglie.

Gli organizzatori

«Il nostro paese si legge in una nota degli organizzatori della manifestazione - sta precipitando in una gravissima crisi sociale a causa di una speculazione finanziaria a cui è rimasta asservita la governance politica italiana.

L'esponenziale incremento della quotazione del gas ed in generale dell'energia sta mettendo in ginocchio la nostra economia». Sono 5, 5 milioni le piccole e medie imprese con oltre 16 milioni di persone occupate ed un fatturato complessivo di 2500 miliardi di euro annui che si ritrovano ad affrontare il caro gas. «Il costo di produzione del gas naturale per le aziende produttrici varia da 2 a 5 euro a megawatt, ma arriva a raggiungere sul mercato finale un prezzo anche di 80 volte superiore proseguono gli imprenditori - Aumenti folli già iniziati ad ottobre 2021 ovvero vari mesi prima dello scoppio delle ostilità in Ucraina».

Le famiglie possono spendere meno


Gli aumenti sulle bollette comportano una riduzione del potere di acquisto da parte delle famiglie. Secondo le stime di Confesercenti, con gli attuali livelli di inflazione la spesa delle famiglie diminuirebbe di 2,5 miliardi già nel prossimo trimestre invernale. A fine 2023 continuerebbero a mancare 28,6 miliardi rispetto ai livelli di spesa pre-pandemia. Si tornerebbe, di fatto, ai consumi del 2016: un passo indietro di sette anni.
«La drammatica crisi sociale che sta investendo famiglie ed imprese e più in generale la parte più debole dei lavoratori rischia di pregiudicare la sopravvivenza di molte categorie lavorative - prosegue la nota - oltre che mettere una seria ipoteca sulle prospettive e sulle legittime aspirazioni delle nuove generazioni. La pandemia prima, il caro bollette attuale hanno innescato una sorta di massacro sociale rispetto al quale abbiamo sentito l'obbligo di una mobilitazione generale e di una pacifica, ma decisa, discesa in piazza per chiedere alle istituzioni risposte immediate».
Alla manifestazione del primo ottobre parteciperanno anche sindacati, associazioni e singoli cittadini oltre alle categorie lavorative penalizzate. Gli organizzatori della manifestazione chiedono la riduzione delle bollette, la nazionalizzazione dell'Eni e dell'Enel, l'abbattimento dei costi del lavoro a fronte del mantenimento dei livello occupazionali e il blocco delle cartelle esattoriali. Il programma della manifestazione sarà illustrato giovedì 29 settembre alle ore 10 in piazza Libertà.
Nei giorni scorsi anche la Confesercenti era scesa in campo sulla questione. «Stiamo verificando quotidianamente come, in molti Comuni, i commercianti stiano valutando iniziative, singole o collettive, per limitare i costi energetici. Ad esempio- prosegue la presidente di Confersercenti Bari, Raffaella Altamura - si limita l'accensione delle vetrine o dei fari esterni, oppure qualcuno sta pensando di variare gli orari di apertura, in modo da sfruttare maggiormente la luce solare. La domanda è: per quanto tempo potranno resistere? Il fenomeno è così grave - denuncia Raffaella Altamura- che va a colpire pesantemente il potere d'acquisto delle famiglie».
S. Del.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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