Il cantiere infinito per il giardino di via Siponto: un raid quasi annunciato

Il cantiere infinito per il giardino di via Siponto: un raid quasi annunciato
di Elga MONTANI
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 07:27

Il cantiere per il giardino di via Siponto, a Japigia, è stato spesso definito dai cittadini del quartiere e della città di Bari, infinito. D'altronde, è stato aperto circa dieci anni fa, e fu una delle ultime opere avviate dall'ultima amministrazione con sindaco Michele Emiliano, insieme alla pineta di San Luca, sempre al quartiere Japigia. Si trattava di due grossi interventi per riqualificare il quartiere a sud della città e donargli dei luoghi di aggregazione, oltre a quei servizi di cui è atavicamente carente.

La storia

Era la fine del 2012 quando il cantiere venne aperto, ma tra ritardi, lunghezze burocratiche e atti vandalici, siamo arrivati al febbraio del 2022. E quello che avrebbe dovuto essere un giardino destinato alle famiglie e ai bambini della zona, ora è diventato tristemente famoso per l'atto vandalico avvenuto qualche giorno fa.
Il giardino di via Siponto fa il paio con la pineta di San Luca, entrambi ancora incompiuti ed entrambi affidati alla stessa azienda ed entrambi rientrano nel Priu - Programma di Riqualificazione Urbana, e per i quali si parla nel complesso di un investimento di circa 5 milioni di euro.

Il progetto

Stando all'idea alla base del progetto, si sarebbe dovuto trasformare un'area degradata, a volte trasformata addirittura in discarica a cielo aperto, in un nuovo giardino con all'interno 90 alberi ad alto fusto, di cui 16 sempreverdi (2 pini, 7 querce e 7 olivi) e 74 caducifoglie e circa 2200 arbusti. Nel 2017, dopo cinque anni dall'avvio dei lavori, il cantiere di via Siponto era fermo da 3 anni e mezzo, e fu oggetto di una interrogazione da parte dell'allora consigliera di opposizione Irma Melini, che si recò in sopralluogo sia al cantiere del giardino, che alla pineta San Luca.

In quell'occasione, l'assessore Galasso aveva parlato di problemi progettuali che avevano bloccato la realizzazione del giardino e della pineta. Il problema era legato alla necessità insorta in corso d'opera di ridisegnare via Corrubia, in origine pedonale, per renderla aperta al traffico.

La pedonalizzazione, infatti, avrebbe portato problemi alla zona, in quanto il mercoledì via Caduti Partigiani resta chiusa per il mercato settimanale. Il cantiere, dopo tale denuncia era ripartito. Ma causa anche la sospensione di tutti i cantieri causa lockdown all'inizio del 2020, ad oggi siamo ancora lontani dall'apertura. Ricordiamo, inoltre, che durante questi anni l'incendio dell'altra sera non è stato il primo e unico atto vandalico. Già due volte ignoti avevano creato dei danni alla struttura dei servizi, allungando i tempi di consegna dei lavori, essendo ogni volta l'azienda costretta a sistemare quanto danneggiato.


Lo scorso dicembre, il presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti, in sopralluogo sul cantiere, aveva anche spiegato che l'area non era ancora rientrata a patrimonio del Comune di Bari. I lavori, comunque, sembravano procedere in maniera spedita. Nel febbraio del 2021 era stato terminato l'impianto di illuminazione e tra novembre e dicembre 2021 erano state installate 13 telecamere, tra le quali forse rientra quella che ha ripreso i giovani che avrebbero appiccato l'incendio all'interno del chiosco. L'azienda appaltatrice si stava occupando del verde, e a breve avrebbero dovuto essere montati gli arredi urbani e i giochi per i bambini nell'area immediatamente adiacente al chiosco. Ora, purtroppo i tempi rischiano di allungarsi ancora, dovendo provvedere prima di tutto a ripristinare quanto è stato vandalizzato. Per poi poter procedere con quanto restava da realizzare. Il punto è anche comprendere se l'azienda in seguito all'ennesimo atto di vandalismo sia disposta a proseguire i lavori, e in che modo nel caso in cui vengano portati a termine possa essere utilizzata la struttura servizi.
 

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