Calci al clochard per strada. Minori in azione, c’è un video

Calci al clochard per strada. Minori in azione, c’è un video
di Nicola MICCIONE
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Sabato 27 Agosto 2022, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 21:58

Un’azione shock. Un’aggressione nei confronti di un uomo che sposta ancora più in là l’asticella del terrore da gang giovanili nell’area metropolitana di Bari. Anche perché i quattro aggressori, ai quali stanno dando la caccia i carabinieri, sarebbero minori. Un caso di violenza fisica gratuita. Che scuote la comunità di Molfetta da poche ore.

Video

C'è il video dell'assalto

L’assalto, filmato con uno smartphone da un passante, è infatti avvenuto nella serata di giovedì scorso, in piazza Moro, a pochi passi da corso Umberto, il salotto buono della città.

Nel video, della durata di 9 secondi e finito nelle mani degli investigatori, si vedono quattro giovanissimi che, mentre l’uomo - un clochard molfettese che vive di espedienti e dorme dove capita - se ne sta immobile sul marciapiede della stazione ferroviaria, si avvicinano, cogliendolo di sorpresa. Uno di loro, con una t-shirt bianca e un borsello a tracolla, senza andare troppo per il sottile e lo aggredisce vigliaccamente alle spalle e lo colpisce con un paio di calci facendolo cadere a terra, prima di darsela a gambe levate insieme ai suoi tre complici, probabilmente coetanei. Lo smartphone riprende l’uomo, stramazzato al suolo, che se ne sta fermo, senza accennare alla benché minima reazione, forse impaurito che l’azione, già di per sé deprecabile, possa diventare qualcosa di ancor più terribile. I quattro giovanissimi, intanto, così come sono comparsi dal nulla, si sono allo stesso modo dileguati. Forse, raccolti da qualche complice in auto nelle vicinanze, forse semplicemente fuggendo a piedi verso via Baccarini o via Binetti e poi nel dedalo di strade circostanti. Che cosa sia veramente accaduto nei secondi precedenti, però, resta un mistero. Un’azione shock da parte di quattro giovanissimi che forse non sapevano come sconfiggere altrimenti la noia. L’attività investigativa è stata immediatamente avviata dagli inquirenti, anche se piuttosto complessa.

Le indagini dei carabinieri

I militari della locale Compagnia, infatti, prontamente allertati, hanno ricostruito l’episodio di lì a poco, anche grazie al supporto del filmato, perché quando sono arrivati sul luogo segnalato al numero 112 non hanno trovato nessuno. Una ricostruzione per il momento del tutto sommaria, avvenuta a margine del vile gesto, anche perché, a distanza ormai di tre giorni dell’episodio, non è stata ancora formalizzata alcuna denuncia in caserma: l’uomo, non appena sarà identificato, sarà con ogni probabilità contattato dagli stessi militari che vogliono saperne di più. E la verità, forse, potrà essere ricostruita soltanto attraverso le sue dichiarazioni, nelle quali potrebbero anche essere contenuti i nomi degli stessi aggressori. Tuttavia gli uomini del capitano Francesco Iodice, che, al momento, seguono la pista di un fatto di violenza senza un perché, un’aggressione dai lati oscuri, sono al lavoro - con il supporto dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, adesso sotto stretta osservazione - per fare piena luce sugli autori, sulle circostanze e, soprattutto, sul motivo dell’azione violenta, avvenuta in centro e, forse, sotto gli occhi di qualche automobilista di passaggio. Gli investigatori, inoltre, stanno cercando altri occhi elettronici in tutta l’area circostante, mentre sono in corso le ricerche di eventuali testimoni oculari che potrebbero fornire dettagli utili al lavoro investigativo, ancora in una fase embrionale.

La fuga: forse una baby gang

I quattro aggressori (membri di qualche baby gang che scorrazza per la città?), intanto, sono fuggiti immediatamente, non hanno ancora un nome, ma i carabinieri li stanno cercando. Saranno le loro indagini a schiarire la natura del violento fatto e, si spera, a identificare i giovanissimi protagonisti della triste vicenda. Inoltre bisognerà anche stabilire se si sia trattato di un caso isolato o se vi siano stati in passato episodi simili, mai denunciati, tanto da far ipotizzare una storia di bullismo da parte degli stessi autori del gesto di piazza Moro. Autori se come è noto, se dovessero avere meno di 14 anni, non sarebbero in ogni caso imputabili.

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