Lavoro, è boom del settore hi-tech: 800 milioni di fatturato

Lavoro, è boom del settore hi-tech: 800 milioni di fatturato
di Beppe STALLONE
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 05:00

L’insediamento delle grandi aziende dell’Information and Communication Tecnology a Bari e provincia, è sicuramente il frutto di un lungo lavoro di preparazione del terreno. Un ruolo non secondario lo ha avuto negli ultimi anni il marketing territoriale promosso, con le sue varie agenzie, dalla Regione Puglia, ma un peso notevole lo ha avuto il Distretto produttivo dell’informatica. Un’associazione costituita da organizzazioni che operano in regione nel campo della ricerca, dello sviluppo e della produzione di tecnologie, prodotti e servizi dell’IT.

Il ruolo del distretto

Il Distretto è stato riconosciuto dalla Regione Puglia nel 2010.

Ne fanno parte complessivamente un centinaio di attori fra imprese, tutte le università della regione, associazioni datoriali e sindacati. Ci sono imprese di ogni dimensione che lavorano sul mercato regionale, ma anche nazionale e internazionale. Il Distretto promuove progetti di ricerca e sviluppo oltre a collaborazioni industriali fra i suoi membri, crea banche dati e osservatori permanenti sulla domanda e offerta di tecnologie, prodotti e servizi IT, mette a punto infrastrutture tecnologiche condivise, progetta e promuove modelli di filiera innovativi, adotta strategie per rafforzare il mercato regionale IT. Ad oggi le imprese che ne fanno parte sono 65 ma, come riferisce il presidente del Distretto, Salvatore Latronico «il numero di imprese associate al Distretto sta aumentando in quanto ci vedono come interlocutore in grado di raccordare le istanze dei diversi soggetti presenti sul territorio». Il numero degli addetti del settore, prima della pandemia, si aggirava intorno alle cinquemila unità.

Il mercato IT in forte crescita

Entro quest’anno il Distretto, in collaborazione con Anitec-Assinform (associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende ICT) pubblicherà un report sul mercato dell’IT in Puglia, ma possiamo anticipare che, per quanto riguarda la Città metropolitana di Bari gli addetti del settore sono 5.500, mentre per Bari città la cifra è di 3.300 unità. Quanto agli operatori ci sono 675 imprese su Bari. Di queste solo 140 hanno più di 10 dipendenti, mentre le imprese che hanno 20 dipendenti sono 90. Questo significa che moltissime di queste imprese sono piccole con pochissimi addetti. Il fatturato complessivo del Distretto, che nel periodo pre-pandemico era di 585 milioni di euro, ora, calcolando un trend di crescita di un 8% annuo, si aggira sugli 800 milioni di euro. Start up e piccole e medie imprese innovative dell’ICT si confermano quindi la parte più consistente delle aziende IT in Puglia e a livello nazionale la quota di startup e Pmi ha raggiunto quota 8.169, di cui 797 piccole e medie imprese e 7.372 startup, segnando un +22,6% rispetto al 2021.

La distribuzione geografica

La distribuzione geografica è particolarmente interessante. Infatti la Lombardia con un 29,7% ha la maggiore concentrazione, seguita da Lazio e Campania (8,1%). In discesa Veneto, Emilia e Piemonte, in aumento le quote della Puglia (4,7%) e della Toscana (4,6%). I filoni con aumenti più sostenuti sono blockchain (52%), cybersecurity e cripto (+35%), artificial intelligence e machine learning (26,4%), e-commerce (29%) e mobile app (24,5%). Ciò che invece continua a restare critico, secondo Anitec-Assinform, è il dato relativo alla presenza di personale altamente qualificato. Ce n’è poco fra startup e Pmi dell’IT nel nord-est, al sud e nelle isole. Quasi il 40% è concentrato al nord, al sud e isole è del 23% circa, dove sono meno diffuse le iniziative di collaborazione con le università, ma questo non riguarda la Puglia, e dove è più elevata la carenza di competenze Stem. «Bisogna far capire – sottolinea a questo proposito il presidente del Distretto pugliese, Latronico- che se si vuole un futuro lavorativo sicuro, si deve investire la propria formazione in queste discipline». Per avere risorse umane altamente qualificate bisogna poi attirare le persone da fuori regione con attività di reshoring, far ritornare in Puglia le persone che sono andate a lavorare fuori, cosa che molte imprese stanno già facendo. Un’altra idea per attrarre in Puglia personale altamente qualificato da impiegare nel settore IT la lancia ancora Latronico. «Dobbiamo diventare attrattivi per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Come Distretto ci stiamo muovendo e stiamo stringendo accordi con quei Paesi, per cercare di fare della Puglia un territorio di riferimento per il Mediterraneo nel settore IT, in accordo con le politiche regionali».

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