Bocciato a giugno, il Tar gli dà ragione «Difficoltà legate alla pandemia»

Bocciato a giugno, il Tar gli dà ragione «Difficoltà legate alla pandemia»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Settembre 2021, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Era stato bocciato, ma il Tar della Puglia  gli ha dato ragione: alla base del tutto la Dad e tutto il contesto della scorsa annata. Il ricorso era stato presentato dai genitori.

Le motivazioni dei giudici


«La caratteristica di un anno scolastico caratteristica dalla non facile organizzazione di lezioni in una modalità inedita e tale da privare gli studenti del contatto indispensabile con docenti e habitat scolastico», dicono i giudici, può «spiegare a sufficienza il carente profitto scolastico, da ricercare nelle problematiche connesse alla didattica digitale».
Alcuni giorni fa lo stesso Tar aveva rigettato un altro ricorso contro la bocciatura di uno studente di una scuola superiore della provincia, ritenendo in quel caso che la impreparazione dell'alunno non fosse stata stata causata dalle difficoltà connesse alla pandemia.


In questa vicenda, invece, i giudici spiegano che «non sono rintracciabili elementi certi in ordine alla messa in atto, nei riguardi del minore, di iniziative finalizzate al recupero complessivo delle carenze nella preparazione», tenuto conto che «l'anno scolastico 2020/ 2021 ha fatto registrare un largoffissimo impiego della didattica a distanza, che ha senz'altro costituito di notevole discolta, con inevitabili ripercussioni sull'andamento scolastico dei singoli discenti. La mancanza di corsi di recupero o la non continua attivazione degli stessi - si legge nella sentenza - ha impedito al giovane discente di acquisire piena consapevolezza delle criticità nella preparazione maturata fino ad un certo punto, onde rimediare ad un profitto certamente non adeguato in alcune discipline ,

Il parere del dirigente


Nel procedimento i giudici amministrativi hanno acquisito anche il parere del dirigente scolastico dell'istituto interessato dalla vicenda. Il dirigente scolastico si era già detto contrario alla bocciatura dello studente: «A mio avviso - ha detto il preside - non si doveva bocciare nessuno quest'anno, per gli ovvi motivi che conosciamo: la dad/did non e assolutamente paragonabile a una didattica in presenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA