Bari, all'Università crollano le immatricolazioni: «Serve potenziare i servizi»

Bari, all'Università crollano le immatricolazioni: «Serve potenziare i servizi»
di Enrico FILOTICO
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Sabato 2 Aprile 2022, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 09:04

Le proiezioni in vista della chiusura delle immatricolazioni per l'anno 2021/22 offrono uno spaccato preoccupante per gli atenei pugliesi. Bari nella poco virtuosa graduatoria che denuncia la lentezza nel settore accademico del Mezzogiorno tutto, ha fatto registrare uno dei bilanci più preoccupanti. Nell'anno in corso si conta il 7% di nuovi studenti in meno. Tante volte si è detto che le ragioni possono essere le più disparate. E nessuno ha negato che questo sia vero. È altrettanto reale però che il calo demografico e l'attrattività del territorio non autorizzino le amministrazioni a tirare i remi in barca dando per persa una partita ancora tutta da giocare.

Il bacino

Il bacino a cui rivolgersi esiste, sebbene la digitalizzazione abbia di fatto reso trasversale la concorrenza tra atenei abbattendo la geograficità delle scelte. Fino al Covid ci si iscriveva ad Uniba o a Poliba consapevoli di fare una scelta anche di vita, legata alla città. La pandemia ha però portato gli Atenei a nuove forme di concorrenza, realizzando interi corsi di studio da poter frequentare a distanza.
Il -7% ha fatto insorgere anche gli studenti.

Sono stati i rappresentanti dell'associazione Link a denunciare quanto emerso dallo studio dell'Osservatorio Talents Venture. «Non è un segreto che la crisi economica post-Covid abbia aumentato le differenze sociali e che l'Università ancora una volta si sia trovata impreparata a gestire una situazione così difficile, anche a causa dei tagli subiti nell'ultimo decennio si legge sulla pagina del sindacato degli studenti -. Dopo aver assistito ad un aumento delle immatricolazioni nell'anno accademico 2020/21, l'anno della didattica a distanza, un ritorno in presenza seppur parziale ha fatto riemergere con forza tutti i limiti strutturali all'accesso all'università da parte delle fasce più deboli, dalla tassazione al costo degli affitti, ai problemi sui trasporti».

Sulle istanze generiche degli studenti poi Gennaro Cifinelli, eletto con la stessa Link in seno al Consiglio di Amministrazione Adisu ha spiegato il suo punto di vista. Secondo Cifinelli «per combattere il calo di immatricolazioni e di abbandoni degli studi universitari è necessario potenziare il sistema di diritto allo studio e i servizi che la città offre agli studenti e alle studentesse». Sulla dad che negli scorsi giorni aveva causato delle frizioni all'interno degli organi centrali tra le rappresentanze studentesche Cifinelli spiega che «non crediamo possa essere questa la soluzione, l'università deve essere in presenza e, a tutte e tutti, deve essere garantito l'accesso. L'utilizzo di strumenti telematici può essere utile, in futuro, per arricchire ed ampliare i percorsi formativi degli studenti». Analisi in linea con quella rilasciata sulle colonne di questo giornale anche dal magnifico Rettore Bronzini ed in contrasto con quanto sostenuto dai colleghi di lista negli organi centrali. Bronzini ha spiegato nelle scorse ore come la dad sia una delle soluzioni meglio riuscite durante l'emergenza pandemica ma non uno strumento da utilizzare in tempi di ordinarietà.
 

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