Maiellaro: «Io tra le vecchie glorie. Qui ho i miei ricordi più belli».

Maiellaro: «Io tra le vecchie glorie. Qui ho i miei ricordi più belli».
di Antonio BELLACICCO
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Sabato 8 Gennaio 2022, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:29

Tra i protagonisti più attesi, all'interno della rappresentativa delle Vecchie Glorie, della mostra di Maglie Storiche che si terrà tra il 13 e il 15 gennaio presso lo spazio Murat (dal titolo "La Storia del Bari attraverso le maglie"), Pietro Maiellaro torna con la mente indietro nel tempo ai nostri microfoni, senza dimenticarsi però di spendere parole al miele per il Bari dell'attualità.
Che onore è a livello personale essere considerato una delle vecchie glorie più amate dell'ultracentenaria storia del Bari?
«Può farmi solo piacere, è normale. Essere ricordato è sempre bello. Sono felicissimo di far parte delle vecchie glorie, spero adesso di partecipare in maniera fattiva».
Di maglie il Maiellaro calciatore ne ha indossate diverse: ce n'è una che per responsabilità è pari a quella biancorossa?
«Ho indossato anche qualche altra maglia importante, ma sicuramente quella che mi ha dato più soddisfazioni, più peso e più prestigio è quella del Bari».
Quali sono le vecchie glorie biancorosse che le sono rimaste maggiormente nel cuore?
«È naturale che i miei compagni saranno sempre i miei favoriti: Giovanni Loseto e Angelo Terracenere sono due fratelli. Certo, rivedere Joao Paulo sarebbe un colpo al cuore, spero che accada presto. Per il resto, non dimentico Antonio Di Gennaro e tutti gli altri, quando sento parlare di vecchie glorie non posso che pensare a loro».
Veniamo all'attualità: Bari primo con una marea di punti di distacco dalle dirette inseguitrici. Che la squadra fosse forte lo si sapeva, ma si aspettava un simile rendimento?
«Non me lo aspettavo fino a questo punto, anche se me lo auguravo. Ero fiducioso che il Bari potesse far bene, in Serie C se parti molto bene hai dei vantaggi, soprattutto se sei una squadra attrezzata per vincere il campionato. Ci sono altre due tre squadre competitive, il resto fa fatica. Non pensavo, però, che questo ritmo e questa marcia potessero essere tenuti. Certo, non sarà sempre facile fino alla fine, ma se l'andamento sarà questo credo che alla fine i biancorossi la spunteranno».
Di recente l'ex tecnico biancorosso Auteri ha sostenuto che il problema del Bari dello scorso anno fu il super cammino della Ternana. È d'accordo? Il non avere una corazzata sulla quale fare la corsa fa differenza fino a questo punto?
«Mi auguro che quanto detto da lui venga ripetuto più in là dall'allenatore di qualche squadra rivale di oggi con riferimento al Bari. Non ha scoperto nulla di nuovo: chi gioca meglio ed è più continuo alla fine vince il campionato».
Quando nello scorso dicembre c'è stato Bari-Taranto in molti hanno subito pensato a un derby nel nome di Maiellaro. Che partita ha visto?
«L'avevo pronosticato il risultato, l'avevo messo in preventivo. Il Bari ha dominato la partita e alla fine l'ha vinta. Il Taranto peraltro arrivava al derby con grossi problemi di formazione; ciò nonostante, il campionato degli ionici resta ottimo, la classifica anche».
A chiudere, sulla società: il caso Salernitana insegna che bisogna muoversi con i tempi giusti. È preoccupato per quello che sarà del Bari?
«Non voglio fare il pensiero che stanno facendo in tanti tra i tifosi, magari sentendosi dirigenti. La società saprà quello che deve fare, anche perché quando aveva preso questo tipo di impegno sapeva benissimo a cosa andare incontro. Tutti sanno che piazza è Bari, servirà farsi i giusti conti, ma son sicuro che il club lo starà già facendo. La prima cosa però, quella più importante, resta la vittoria del campionato, poi il resto è tutta una conseguenza. Fare determinati discorsi in Serie B o in Serie A è un altro paio di maniche».
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