Spiagge mai realizzate sul lungomare: il Comune contesta l'appalto e i lavori finiscono in tribunale

Spiagge mai realizzate sul lungomare: il Comune contesta l'appalto e i lavori finiscono in tribunale
di Samantha DELL'EDERA
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Domenica 15 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:51

I lavori per il nuovo lungomare di San Girolamo sono terminati nel 2019, ma la partita è ancora aperta. Non solo perché non sono mai state realizzate le spiagge in sabbia ma solo quelle in ciottoli, ma anche perché la loro ultimazione è finita in Tribunale.

Alla consegna dell’intervento infatti il Comune di Bari ha presentato una serie di contestazioni all’impresa esecutrice dell’appalto di oltre 15 milioni di euro: dall’impianto di illuminazione sul quale erano state riscontrate delle problematiche sin dall’inizio ad alcune finiture edilizie e infiltrazioni sulla piastra sul mare. Contestazioni che sono state “impugnate” dall’impresa e il caso è finito in Tribunale. Con un atto di citazione relativo alla “progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di riqualificazione del fronte mare del litorale San Girolamo-Fesca”. 
Con ordinanza il giudice ha ammesso la consulente richiesta dall’impresa fissando al 15 febbraio prossimo l’udienza per il giuramento. Ora tocca al Comune indicare il suo consulente di parte “al fine di difendere gli interessi di quest’ultima nella controversia in parola”, si legge nella determina dirigenziale con la quale si conferisce l’incarico all’ingegnere e direttore della ripartizione Infrastrutture, Claudio Laricchia.

Le contestazioni


In tribunale quindi il Comune dovrà giustificare le contestazioni presentate all’impresa.

I lavori hanno riguardato il restyling di circa 2 chilometri di litorale. “Sarà la prima vera spiaggia di Bari, la più bella dell’Adriatico, con un parco a mare, una zona completamente pedonalizzata e una pista ciclabile”, aveva detto il sindaco Antonio Decaro durante uno dei tanti sopralluoghi sul cantiere. I lavori hanno riguardato anche la piantumazione di circa 130 alberi più 10mila piante ed arbusti, la realizzazione di una grande piastra sul mare, con all’interno dei locali che però non sono mai stati aperti. Il Comune ha bandito per più volte la gara e l’ultima è andata anche deserta. Con il sindaco che, in quell’occasione, parlò di “pressioni dietro la mancata partecipazione degli operatori commerciali alla gara”.


Poi è arrivata l’estate del 2022, con l’apertura di due bar nei primi gazebo sul mare (che non sono ancora stati smontati) . Solo uno dei box sulla piastra è stato affidato in via temporanea ad una scuola di surf. Tutto il resto è rimasto fermo. In attesa di un bando che forse arriverà la prossima settimana. La giunta ha approvato le linee guida del bando: le concessioni dovranno durare massimo 20 anni per i due locali al piano terra e al primo piano, con destinazione delle aree ad attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche con eventuale esercizio di vendita al dettaglio e ad attività commerciale di vendita di prodotti e/o servizi nei settori sportivo e/o turistico. Un secondo bando sarà pubblicato per il rilascio di concessioni demaniali marittime, della durata di 10 anni, per le tre unità immobiliari situate al piano terra, nello stesso fabbricato, destinate ad attività sportive nautiche e sociali-aggregative, senza rialzo sul canone base.


Con l’apertura dei nuovi locali la speranza è di ridare vita ad una zona rimasta sempre preda di vandali e ladri. Negli anni sono ad esempio stati distrutti tutti i faretti che servivano a fare luce sotto i portici così come gli stessi portici vengono usati come bagni a cielo aperto. Il Comune ha promesso l’installazione anche di telecamere e successivamente il ripristino degli stessi faretti. Ma per il momento è tutto fermo anche a causa delle difficoltà, a livello mondiale, nell’approvvigionamento di materie prime soprattutto per attrezzature tecnologiche.
Con il passare del tempo inoltre anche la pavimentazione del “non più nuovo” lungomare comincia a cedere sotto il peso di molte auto che non rispettano i divieti di transito e circolano in piena zona pedonale. Poi ci sono i monopattini e le bici elettriche che scorrazzano senza alcun controllo, mettendo a rischio l’incolumità dei passanti. 
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