Shopping natalizio, via in sordina: frenata sui regali ma i commercianti sperano negli affari dei prossimi giorni

Shopping natalizio, via in sordina: frenata sui regali ma i commercianti sperano negli affari dei prossimi giorni
di Elga MONTANI
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:49

Il commercio a Bari sembra attraversare un periodo di crisi complicato. I due anni di restrizioni e chiusure legate al Covid sembravano essere superati, ma nel momento in cui si stava iniziando a vedere una leggera ripresa, la crisi ha fatto fare a tutti gli esercenti un salto nel buio. 
Non si tratta ormai solo del caro energia o dell’aumento dei costi, il problema è la mancanza di liquidità nelle famiglie.

Lo shopping nel ponte dell'Immmacolata

In questo fine settimana lungo che ha coinciso con la festa dell’Immacolata, pochi gli affari, nonostante la grande quantità di persone che in questi giorni ha affollato le vie della città.

E il meteo non sta assolutamente aiutando. «Continua a fare caldo e a piovere questo non è positivo per il commercio – spiega Mimmo Tarantini dell’associazione “La Formica” -. Abbiamo da tempo chiesto al Comune di fare un tavolo insieme alla Regione per discutere dei saldi, ma non abbiamo avuto risposta. Fare i saldi già a inizio gennaio non ha senso. Dovrebbero essere saldi di fine stagione, non di inizio stagione». 


Sono poche le persone che entrano nei negozi per acquistare, e quando lo fanno chiedono già di avere prezzi scontati. «La gente sta già pensando ai saldi, e non acquista – aggiunge Tarantini -. Non si può continuare così, lavorando solo qualche giorno sotto Natale per chi ha la necessità di comprare e poi vendere solo con lo sconto. Si rovina un anno intero di lavoro. Bisogna mettere in moto un meccanismo che porti benefici al commercio, ma ognuno deve fare la propria parte. I sussidi non servono a nulla, bisogna prendere dei provvedimenti seri ed efficaci». E in merito allo shopping natalizio, aperto quasi ufficialmente in questa settimana dell’Immacolata aggiunge: «Ci ritroviamo a fare il Natale dovendo contribuire all’illuminazione delle strade, quando invece il centro è super illuminato, senza che i commercianti abbiano pagato nulla. Sembra ci siano commercianti di serie A e di serie B. Il sindaco Decaro deve capire che se muore il commercio in periferia, non muore solo il commercio». «Il commercio di prossimità con le sue insegne, ma anche con le luminarie, contribuisce a far sì che i quartieri non siano bui – conclude Tarantini -. È necessario che ci sia una consulta del commercio, non può essere solo la politica a parlare di commercio, del commercio devono parlare i commercianti. Mi auguro che questo Natale porti all’amministrazione la consapevolezza di quanto sia fondamentale già a gennaio sedersi intorno ad un tavolo per discutere di quanto c’è da fare per il commercio».

Bilancio negativo per questa apertura dello shopping natalizio anche per Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari-Bat. «L’esordio non sembra positivo – spiega - al netto del fatto che ci sia gente per strada e ci sia stato movimento legato agli eventi natalizi, non c’è stato un importante riscontro di vendite. Siamo al di sotto dei livelli dell’anno scorso. Non ci sono stati acquisti importanti, magari si è speso per le piccole cose, nei mercatini». 
«Il commercio sta soffrendo – aggiunge Altamura -, l’abbigliamento, la gioielleria, l’arredo casa non si stanno muovendo. La speranza resta quella di poter alla fine di queste feste stilare un bilancio positivo. I Comuni si stanno impegnando molto cercando di offrire una programmazione che invogli la gente a stare in città, speriamo che tale impegno sia messo a frutto portando tutti a vivere le nostre piazze e le nostre strade».

Le cause

In merito alle cause, aggiunge: «Due sono i fattori determinanti. Da una parte i dati dell’aumento del costo della vita ad ottobre, che sono considerevoli ed influiscono in maniera importante sul portafoglio delle famiglie, che devono combattere con un carovita costante anche a livello di beni primari, oltre che con il caro energia. Dall’altra anche il mancato arrivo delle tredicesime». «Il nostro appello - conclude Altamura - è sempre quello di acquistare nei negozi di prossimità e prediligerli all’online, un modo di fare spesa consapevole, con un occhio al sostegno agli esercizi che sono sotto le nostre case».
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