San Nicola, il bilancio della festa: alberghi pieni, ma città impreparata

San Nicola, il bilancio della festa: alberghi pieni, ma città impreparata
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Martedì 10 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:22

La festa di san Nicola a Bari si chiude con un bilancio relativamente positivo. Se da un lato, a livello turistico, la città era piena e i diversi eventi previsti hanno attirato moltissime persone, dall’altro il meteo poco clemente ha inciso sulla buona riuscita della sagra e i problemi, non solo degli ultimi anni, hanno pesato. Sul turismo inizia a farsi sentire la mancanza di posti letto.

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Gli operatori

«C’è stato il tutto esaurito per san Nicola – racconta Giovanna Castrovilli, presidente dell’associazione extralberghiero Terra di Bari - ma abbiamo avuto serie difficoltà ad ospitare tutte le persone che si sono interfacciate con noi.

Bari era completamente full, ma c’era da aspettarselo. I problemi principali sono stati legati al fatto che mancavano i posti letto, il last minute ci mette sempre in difficoltà. La gente non prenota in anticipo e poi ci troviamo ad avere problemi». Per quanto riguarda la tipologia di ospiti aggiunge: «C’erano moltissimi turisti esteri e italiani, ma anche molto turismo di prossimità dalla provincia e dalla Campania. Si tratta molto spesso di gruppi di fedeli che ogni anno arrivano proprio per san Nicola. È stato un bel momento e siamo ottimisti in vista della stagione. Stanno arrivando moltissimi stranieri, mancano i russi, ma sono tornati gli americani, che per due anni erano rimasti bloccati a causa del Covid. In pratica c’è stato un ricambio, e stiamo lavorando».

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Il bilancio

In questa festa di san Nicola, dopo due anni, si è tornati a festeggiare in modo tradizionale. Non solo le cerimonie religiose, come le processioni della statua, il san Nicola a Mare e le diverse celebrazioni eucaristiche, ma anche il corteo storico, le bancarelle sul lungomare, gli stand enogastronomici del “Villaggio del Gusto”, le giostre nella zona del porto. Per le bancarelle, bilancio non completamente positivo, anche se non si può non essere ottimisti per il futuro. «Le cose sono andate abbastanza bene – spiega Francesco Bratta, segretario provinciale Ugl terziario commercio su aree pubbliche - peccato per la penalizzazione legata al meteo che non è stato dei migliori. Le bancarelle di oggettistica e articoli per la casa sono andate abbastanza bene, invece l’abbigliamento non ha lavorato molto. Il bilancio è positivo a metà». «È importante comunque essere tornati a festeggiare san Nicola – aggiunge Bratta - la gente aspettava il ritorno della festa e le bancarelle. Nei prossimi anni dobbiamo proseguire su questa strada, i baresi sono stati felici di ritrovare le bancarelle e l’affluenza è stata buona, nonostante la pioggia». L’importanza del ritorno a festeggiare si ritrova nelle parole di tutti gli operatori. «C’era davvero bisogno di tornare alla normalità dopo due anni – sottolinea Paolo Gonnella di Fivag Cisl, presente tra gli operatori sul lungomare con la sua bancarella – e c’era bisogno di festeggiare san Nicola. La cosa negativa è stato il meteo, che non è stato dei migliori. C’è stato un grande afflusso di gente. Dopo due anni di stop tornare a lavorare per la festa di san Nicola è molto positivo. I baresi e i pellegrini sono stati molti, e anche le frecce tricolori hanno fatto da richiamo». «Io faccio questo lavoro da tre generazioni – aggiunge Gonnella - la situazione non è facile. Forse ora è peggio rispetto al periodo del Covid, in quanto la guerra ci sta danneggiando molto con i diversi rincari di gas e luce. Per cui, indirettamente, stiamo patendo di più la guerra rispetto al Covid, ma siamo comunque ottimisti. Noi ce la stiamo mettendo tutta per resistere, sperando in un futuro migliore in cui non si faccia fatica». «Il maltempo ha condizionato questa festa di san Nicola – rimarca Savino Montaruli, presidente di CasAmbulanti -, ma per fortuna soprattutto durante le serate tutto è andato bene. Le bancarelle dei nostri associati, principalmente torroni e dolciumi, oltre che cosiddetti paninari, hanno lavorato».

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