Bari, pub e pizzerie in crisi su prestiti e pagamento degli spazi esterni

Bari, pub e pizzerie in crisi su prestiti e pagamento degli spazi esterni
di Samantha DELL’EDERA
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Domenica 3 Aprile 2022, 05:00

Rischiano di andare al collasso prima ancora dell’inizio della stagione estiva. Sono i gestori dei locali di Bari che da una parte sono riusciti ad ottenere la proroga sulla possibilità di occupare il 50 per cento in più degli spazi esterni consentiti, ma dal primo aprile questa possibilità diventa a pagamento. «Siamo in fase di rinnovo delle concessioni – spiega Gianni Del Mastro, componente del gruppo Unione Ristoratori – e ci troviamo in seria difficoltà perché il Comune non ci ha concesso per ora la rateizzazione e ci troveremo a pagare cifre altissime tutte di un colpo». Si parla di sei o settemila euro a locale, in un periodo in cui ristoranti, bar e pub stanno cercando di risollevarsi. «A questi soldi si uniscono poi i prestiti ricevuti durante la pandemia che dobbiamo cominciare a saldare – continua ancora Del Mastro – chiediamo un incontro al Comune in cui si possa valutare la possibilità di dilazionare i costi. Essendo finito il periodo emergenziale, tutto ciò che era stato sospeso ora si incomincia a pagare. Alle spalle abbiamo davvero un periodo complicato».

 

Decaro: presto il ritorno dei parklet


Nel frattempo il sindaco Antonio Decaro ha già espresso la volontà di ripristinare il sistema dei parklet, le pedane da sistemare al posto degli stalli per le auto, in modo tale da consentire a quei locali che non hanno tanto spazio all’interno di poter posizionare tavolini e sedie all’esterno. I gestori dei locali di Bari vecchia reclamano anche più interventi sulla manutenzione dei luoghi frequentati dai turisti e soprattutto un migliore piano di accoglienza in città, dalla segnaletica agli infopoint. «La città – conclude Del Mastro – è davvero pronta all’arrivo dei turisti? Qui si parla tanto di destagionalizzazione ed infatti i primi turisti stanno già arrivando, ma i problemi sono diversi. Intanto è un altro anno senza raccolta differenziata, con pochi bidoni nel centro storico, con scarsa manutenzione. Perché ci si deve ridurre sempre all’ultimo momento?».
Reclamano maggiore coinvolgimento anche i commercianti della città: a centinaia sono state le attività (dal Murattiano a Carrassi) che hanno abbassato le saracinesche, colpite dalla crisi Covid, anche se ne sono nate di nuove.

I problemi sono sempre gli stessi, soprattutto nel Murattiano: dalla carenza di posti auto ai furti, agli atti di vandalismo. 

L'allarme: troppe saracinesche abbassato 


«Il commercio barese – spiega Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia – si trova in una situazione interlocutoria perché usciamo da due anni di pandemia, da dieci anni di crisi e adesso l’incremento dei costi energetici non fa che appesantire i bilanci delle aziende e delle famiglie che hanno quindi minore potere di spesa». Tante sono le saracinesche che si sono abbassate anche nel Murattiano. «Ci sono questioni ataviche – spiega ancora Campobasso – come i parcheggi. O altre nuove come l’invasione dei cantieri dei palazzi che stanno togliendo posti auto, creando ancora più disagi. Ci sono strade che stanno morendo, la stessa corso Cavour e soprattutto via Manzoni. Fortunatamente in Puglia così come a Bari ci sono state anche nuove aperture, però quelle saracinesche abbassate sono un duro colpo al settore». I commercianti lamentano quindi uno scarso dialogo con l’amministrazione. Attaccando anche delle scelte che «verrebbero prese solo dall’alto». Come ad esempio la realizzazione delle piste ciclabili in via Quintino Sella e via De Rossi. Una realizzazione considerata “impensabile” su due arterie della città sia per una questione di sicurezza sia per la riduzione della carreggiata e dei posti auto. Nel merito è partita anche una raccolta firme da parte di un comitato che riunisce residenti e commercianti. 
«Il commercio è fermo dall’inizio della pandemia – aggiunge Mimmo Tarantini, commercianti e rappresentante dell’associazione La Formica – il caro bollette ci sta distruggendo, i saldi non hanno prodotto quasi nulla. A Carrassi i negozi che hanno chiuso sono davvero tanti. Continuiamo a chiedere incontri al Comune che non avvengono mai». 

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