Aumentano ristoranti e B&b: cresce il numero di attività legate al turismo. La ripresa dopo gli anni del covid: i dati

Aumentano ristoranti e B&b: cresce il numero di attività legate al turismo. La ripresa dopo gli anni del covid: i dati
di Elga MONTANI
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Domenica 23 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:09

Nonostante la crisi del commercio di cui da tempo si parla a Bari, c’è un settore che sembra non risentirne. Stiamo parlando di bar e ristoranti, che dopo aver vissuto anni molto difficili durante la pandemia, con le chiusure che li hanno messi in ginocchio, ora sembrano essersi risollevati nonostante le tante difficoltà legate anche all’aumento dei costi e delle spese. Ma anche le strutture ricettive, su cui molto si è parlato in questi mesi, soprattutto in merito alla presunta presenza di tante attività non regolari, stanno spuntando come “funghi” in ogni zona della città.

L'analisi di Confcommercio

Un aumento considerevole soprattutto nella città vecchia dove i residenti lamentano in qualche modo il fatto che ormai ci siano più b&b e alloggi per turisti di quanto non ci siano abitazioni dei residenti che sempre di più si stanno spostando altrove. 
Almeno questo è il quadro che emerge analizzando i dati relativi alle aperture e chiusure delle attività commerciali in città.

I numeri dello studio di Confcommercio Bari-Bat dicono, infatti, che i servizi di alloggi per turisti (siano essi alberghi o altro) sono passati dalle 78 realtà presenti in città nel 2012, alle 173 del 2019 e alle 209 dell’ultimo rilevamento fatto a giugno 2022. E lo stesso si può dire delle attività di bar e ristoranti che erano 1.305 nel 2019 e a giugno del 2022 sono diventate ben 1.377. Un boom che interessa principalmente gli alloggi per i turisti, considerando che dai dati si evince che nel centro storico si è passati dalle 17 realtà presenti dieci anni fa, nel 2012, alle 56 (ovviamente parliamo di quelle regolarmente registrate) nel giugno del 2022. Numeri quindi quadruplicati nella zona della città vecchia, mentre sono quasi triplicati al di fuori del centro storico, essendo passati dai 61 servizi di alloggio disponibili nel 2012 ai 153 presenti oggi. 


Una situazione che molto probabilmente è strettamente collegata al grande lavoro di marketing territoriale messo in atto negli ultimi anni da Comune e Regione per far diventare la città di Bari una meta turistica 365 giorni all’anno, e non solo un luogo di passaggio verso altri lidi della stessa regione o luogo dove passare al massimo un giorno per San Nicola. E questo stesso aspetto può avere giocato un ruolo molto importante nell’evitare che i bar e i ristoranti risentissero tantissimo di quanto accaduto a causa del Covid, quando questa tipologia di attività è risultata essere in qualche modo quella più penalizzata, e in alcune occasioni, come sottolineato dagli stessi titolari di questo tipo di attività, considerati in qualche modo causa di diffusione del virus. 


I dati che parlano, infatti, di una situazione stabile al riguardo, dal 2019 al giugno 2022, indicano proprio che se qualche attività non ce l’ha fatta, ce ne sono altre che hanno deciso di aprire, come le tante che negli ultimi mesi hanno invaso la via centrale dello shopping di Bari, ovvero via Sparano. Dalla statistica resa nota dall’ufficio studi Confcommercio su dati del centro studi delle camere di commercio G. Tagliacarne è possibile osservare che nel 2019 il totale dei bar e ristoranti presenti a Bari erano 1.367 (di cui 278 nel centro storico e 1.089 fuori dal centro storico), mentre a giugno del 2022 il numero era diventato pari a 1.377, ovvero dieci in più rispetto a prima del Covid con una sola attività in meno nel centro storico (277), mentre ne sono 11 in più fuori dal centro storico. Dati che devono far riflettere anche su quello che potrebbe essere il futuro della città stessa, e su cui ragionare per comprendere su cosa effettivamente si debba investire nel prossimo futuro.

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