Catena umana di ristoratori e gestori b&b: «Subito aiuti o è la fine». E all'Inps consegnano le buste paga dei dipendenti: da due mesi in attesa di Cigs

Catena umana di ristoratori e gestori b&b: «Subito aiuti o è la fine». E all'Inps consegnano le buste paga dei dipendenti: da due mesi in attesa di Cigs
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 28 Maggio 2020, 08:33
Al direttore dell'Inps regionale hanno consegnato le buste paga dei loro dipendenti che, da oltre due mesi, attendono ancora il pagamento della cassa integrazione. Al prefetto di Bari, Antonella Bellomo, e all'assessore Loredana Capone, invece, hanno dato due lettere con una serie di richieste per «evitare che centinaia di attività in Puglia chiudano per sempre».

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Ieri mattina, a Bari, è andata in scena la protesta dei ristoratori, gestori di B&b, piccoli commercianti che si riconoscono sotto la sigla di Movimento Impresa, oltre 500 persone hanno raggiunto il capoluogo pugliese da tutta la Puglia, in particolare dalla provincia di Lecce e Taranto. Alle 9 in punto hanno raggiunto piazza Libertà dove hanno consegnato al prefetto una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte; poi, alle 10, sul lungomare sud hanno formato una catena umana mantenendo la distanza di un metro per collegare virtualmente la sede della Regione Puglia a quella dell'Inps regionale. Sul lungomare è stato srotolato uno striscione lungo 20 metri, la manifestazione è stata accompagnata dal ritmo di 25 timpanisti, dagli sbandieratori e dalla musica mixata alle parole del presidente del Consiglio. Davanti alla sede dell'Inps si sono susseguiti gli interventi di una ventina di ristoratori, la protesta è stata chiusa da un flashmob: tutti i partecipanti si sono stesi sull'asfalto come segno di morte a causa delle difficoltà create dall'emergenza coronavirus.

«Chiediamo - hanno spiegato gli organizzatori - che il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e il governo tutto, ci riconoscano come settori fondamentali nella crescita e nella stabilità dell'economia italiana. Riteniamo le azioni annunciate e definite nei recenti decreti assolutamente inadeguate, insufficienti e tardive rispetto alla seria prospettiva di perdite in termini occupazionali e reddituali e di gettito fiscale che si determinerebbero, costringendoci a chiudere definitivamente le nostre partite Iva. Ad oggi hanno lamentato - nessun provvedimento ci assicura la necessaria liquidità, peraltro sottratta alle imprese a causa della prolungata inattività. Non vogliamo debiti, prestiti e false illusioni. Chiediamo iniezioni di liquidità immediata tramite fondo perduto, abbattimento di tasse e imposte insostenibili, azzeramenti dei gravosi canoni di locazione commerciali».

Al direttore generale dell'Inps sono state consegnate le buste paga dei dipendenti delle attività, in segno di protesta per i ritardi nel pagamento della cassa integrazione. Una delegazione ha consegnato una lettera anche a Domenico De Santis, consigliere del governatore Michele Emiliano, e all'assessora al Turismo, Loredana Capone. «Tutti puntano l'indice contro la movida ha detto un ristoratore di Martina Franca, prendendo la parola durante la manifestazione - ma ci sono assembramenti ovunque, per strada, al mercato, davanti agli uffici. Non siamo noi il problema».

L'assessora Capone ha cercato di rasserenare i manifestanti assicurando che a giugno partono i bandi regionali che serviranno ad aiutare anche le partite Iva: «Le imprese - ha detto Capone - che abbiamo ascoltato e che continuiamo ad ascoltare nel corso di tutti questi mesi chiedono innanzitutto interventi veloci da parte del governo centrale, perché non è ancora arrivata la cassa integrazione in deroga, alla quale avevano avuto accesso i dipendenti e non è ancora purtroppo definita da parte delle banche una serie di istanze per i mutui. Noi come Regione abbiamo assicurato il nostro sostegno».

«Abbiamo trasmesso un messaggio importante - ha commentato Maurizio Mastrorilli del direttivo di Movimento Impresa non accettiamo che i nostri diritti vengano riconosciuti come delle concessioni. La burocrazia stia paralizzando il nostro Paese e l'Inps è l'emblema dell'incapacità di questo governo. Le persone incompetenti, di norma nei paesi civili, vanno a casa. Il presidente dovrebbe dare le dimissioni piuttosto che andare in giro a raccontare di ricoprire di soldi gli italiani. L'assessore Capone ci ha aperto il libro dei sogni assicurandoci che a inizio del prossimo mese arriveranno delle misure di sostentamento per noi imprenditori. Speriamo, ora, che tra il dire e il fare non si metta in mezzo la burocrazia».
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