Ha ripreso a muovere le dita della mano dell'arto reimpiantato e i medici, dopo 45 giorni, hanno sciolto la prognosi per l'uomo di 74 anni, originario della provincia di Brindisi, arrivato al Policlinico di Bari il 26 marzo scorso con un braccio completamente amputato dopo un incidente con la motosega.
Operazione e reimpianto
Sono stati necessari un'operazione chirurgica d'urgenza di oltre sei ore e l'intervento di due equipe, quella della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, diretta dal professor Giuseppe Giudice, insieme a quella di ortopedia e traumatologia, diretta dal professor Biagio Moretti. Il team multidisciplinare ha lavorato contemporaneamente al pezzo amputato a livello del III prossimale e a livello del moncone da preparare al reimpianto, coadiuvato da anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato. Prima è stata effettuata la valutazione del paziente, stabilizzato e intubato all'ospedale Perrino di Brindisi, dove era arrivato in fin di vita per l'importante emorragia successiva al trauma.
Un intervento delicato
A questo punto l'equipe di chirurgia plastica, guidata dal professor Michele Maruccia con la dottoressa Caterina Angelini e il dottor Alessio De Cosmo, ha compiuto la riconnessione di tutte le strutture anatomiche tendinee e muscolari flessorie ed estensorie, nonché la ricostruzione microchirurgica, mediante l'utilizzo del microscopio, delle arterie, delle vene e delle strutture nervose ottenendo, dunque, il reimpianto completo dell'avambraccio amputato. Il tutto assistito dalle anestesiste Ilaria Di Giglio Ilaria e Angela di Ciaula. «L'equipe di microchirurgia, reperibile 24 ore su 24, sette giorni su sette è un'eccellenza per il nostro Policlinico. La collaborazione con l'equipe del prof. Moretti rappresenta la massima espressione del concetto di 'ortoplasticà, che prevede la collaborazione delle due specialità al fine di ottenere il massimo dei risultati funzionali nei pazienti con gravi traumi degli arti come in questo caso», spiega Giudice. L'uomo dopo l'intervento è stato ricoverato per circa una settimana, sottoposto a controlli continui della vitalità dell'arto. Poi è stato dimesso in buone condizioni cliniche ed in grado di muovere parzialmente le dita della mano dell'arto reimpiantato. Ha intrapreso un percorso di riabilitazione assistita e la completa rigenerazione neuromuscolare avverrà non prima di 18 mesi, poi potrà tornare a compiere la maggior parte delle attività manuali.