Pasqua, tutti a pranzo nei ristoranti tra menù fisso e piatti tradizionali

Pasqua, tutti a pranzo nei ristoranti tra menù fisso e piatti tradizionali
di Adalisa MEI
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Lunedì 3 Aprile 2023, 08:01

I baresi preferiscono trascorrere Pasqua e Pasquetta nei ristoranti e negli agriturismi piuttosto che a casa. Il bel tempo e le temperature miti invogliano infatti a passare le giornate fuori. Fare le classiche tavolate con le famiglie e amici per i giorni di festa, tanto che nella gran parte dei locali della città, ma anche della provincia, c’è il "tutto esaurito". Difficile al momento trovare qualche posto libero. L’andamento delle prenotazioni a Bari indica quindi una buona ripresa del settore. 

L'offerta per i giorni di festa 


Nei ristoranti e trattorie la formula, nella maggioranza dei casi, è quella del menù fisso ed il costo medio a persona è di 60 euro. Si parte dagli 80 euro nelle strutture più lussuose della città, per scendere ai 65 euro dei ristoranti più ricercati. Alcuni imprenditori invece hanno scelto comunque di mantenere calmierati i prezzi, offrendo menù dal costo di 35 euro. I prezzi sono per lo più in linea con quelli degli anni scorsi, nonostante gli aumenti delle materie prime e delle utenze energetiche. Sono quindi numerose le prenotazioni ricevute in questi giorni anche se , dicono alcuni ristoratori, «la gente si lamenta per i prezzi che applichiamo». 
Resta quindi ancora il grosso problema dell’aumento delle spese, e delle materie prime, che obbliga i titolari delle attività a rivedere i prezzi, e non sempre i clienti riescono a comprendere tali scelte obbligate.

Continua anche, e nonostante questi segnali di ripresa, comunque la preoccupazione dei ristoratori sul futuro delle loro attività. La crisi morde e tra l’altro il prezzo delle derrate alimentari continua a salire in maniera inesorabile. E questo causa oltre il calo degli incassi un riduzione enorme della reddittività. 

Il rispetto delle tradizioni a tavola 


Per quanto riguarda la scelta del menù, non può mancare a Bari il rispetto delle tradizioni. In quasi tutti i ristoranti ‘u bnditt’ è la pietanza che apre il pranzo. La Pasqua dei baresi si traduce infatti in una sola parola: il ‘benedetto’. Si chiama così perché anticamente questo antipasto composto da pochi e semplici ingredienti si trovava già a tavola al momento della benedizione impartita dal capo famiglia con un ramo d’ulivo il giorno di Pasqua. È un piatto con piccole porzioni di ricotta, uova sode, fette di soppressata, fettine d’arancia e fughi sottolio. 
Il primo prevede le classiche orecchiette, meglio se fatte a mano, condite con il ragù di carne mista. Ma c’è chi preferisce pasta al forno o lasagna. Sul secondo piatto non c’è discussione: la tradizione prevede l’agnello arrosto, seguito da abbondanti contorni (carciofi impanati e fritti, patate al forno). C’è chi non si accontenta del secondo di carne e ci aggiunge quello di pesce, in questo caso ovviamente la spesa cresce. Nei menù più costosi ovviamente c è l’aggiunta degli immancabili frutti di mare: allievi crudi, ostriche e ricci. Infine, dolce e frutta: il primo dolce adottato dalla tradizione barese è la pastiera napoletana fatta con farina, grano cotto, ricotta, uova, aroma d’arancia, canditi. Ma è la scarcella il vero “must” della Pasqua barese.
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