Dopo un lungo processo durato più di dieci anni, oggi riapre alla cittadinanza la ex caserma Rossani, con l'inaugurazione del parco. Il taglio del nastro alle 10 questa mattina con la restituzione del parco urbano ai baresi, in attesa di poter aprire le porte del polo bibliotecario, della mediateca, e dell'Accademia delle Belle Arti. «La caserma Rossani era uno spazio immenso, vuoto, abbandonato ha scritto ieri il primo cittadino -. Quando abbiamo cominciato a progettare la riqualificazione di questi luoghi ci siamo fatti aiutare da alcuni render e planimetrie per immaginare insieme ai cittadini cosa sarebbero potuti diventare. Ecco, quello che era solo un disegno su un foglio, una restituzione grafica per cui siamo stati spesso criticati, si è trasformata in un parco reale. E sapete cosa vi dico? Guai a chi smette di sognare e di immaginare il futuro, anche mostrando un render».
Il parco atteso da almeno 10 anni
Ci sono infatti voluti, come detto, oltre dieci anni per far diventare un disegno realtà, e prima ancora ci sono voluti anni per arrivare a quel disegno. Si era iniziato a parlare della riqualificazione della ex caserma Rossani durante i mandati da sindaco di Michele Emiliano, ma la strada verso il progetto che oggi è diventato un parco da vivere è stata molto difficile, e fatta anche di partecipazione e confronto con la cittadinanza. Il progetto, affidato all'archistar Massimiliano Fuksas, così come quello che verrà del nodo verde della stazione di Bari, punta a rendere la città più green. Il parco urbano si estende su un'area di circa 30mila metri quadrati, compresa tra via De Bellis, via Giulio Petroni e via Benedetto Croce, e delimitata a sud dal blocco di tre edifici. Sono stati piantumati 192 alberi di diverso tipo e installate attrezzature per lo sport, per i bambini e per il tempo libero.
Bari, conto alla rovescia per il Rossani: sarà un parco accessibile da tutti i lati. Il 20 marzo l'apertura
Nella giornata di oggi ci saranno diverse attività organizzate dall'amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni del territorio, dalle 10 del mattino, orario dell'inaugurazione, fino alle 20. Prevista anche l'inaugurazione di una targa dedicata a Caterina Susca, vittima di femminicidio, sotto un albero di mimosa; del monumento dedicato all'acqua in memoria di Michele Maggiore, ovvero una scultura-fontana a colonna, alta circa 4 metri e mezzo, firmata dall'architetto Vincenzo D'Alba, dipinta e incisa per tutta la sua altezza con segni e memorie grafiche che omaggiano l'acqua; e l'installazione seduta Hug city frame curata da fanny cavone. L'unica opera che manca, per considerare davvero terminato il parco, è l'abbattimento di quello che i cittadini avevano ribattezzato il muro della vergogna, che dà su corso Benedetto Croce. A breve partirà il cantiere che permetterà di ridurlo, dopo le diverse interlocuzioni avvenute tra amministrazione, comitati dei cittadini e sovrintendenza, quest'ultima chiamata in causa in quanto ci sono dei vincoli da rispettare.
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