Sport e percorsi fitness: ecco il parco della caserma Rossani. Decaro: «È un sogno»

Sport e percorsi fitness: ecco il parco della caserma Rossani. Decaro: «È un sogno»
di Elga MONTANI
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Domenica 20 Marzo 2022, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:37

Dopo un lungo processo durato più di dieci anni, oggi riapre alla cittadinanza la ex caserma Rossani, con l'inaugurazione del parco. Il taglio del nastro alle 10 questa mattina con la restituzione del parco urbano ai baresi, in attesa di poter aprire le porte del polo bibliotecario, della mediateca, e dell'Accademia delle Belle Arti. «La caserma Rossani era uno spazio immenso, vuoto, abbandonato ha scritto ieri il primo cittadino -. Quando abbiamo cominciato a progettare la riqualificazione di questi luoghi ci siamo fatti aiutare da alcuni render e planimetrie per immaginare insieme ai cittadini cosa sarebbero potuti diventare. Ecco, quello che era solo un disegno su un foglio, una restituzione grafica per cui siamo stati spesso criticati, si è trasformata in un parco reale. E sapete cosa vi dico? Guai a chi smette di sognare e di immaginare il futuro, anche mostrando un render».

Il parco atteso da almeno 10 anni


Ci sono infatti voluti, come detto, oltre dieci anni per far diventare un disegno realtà, e prima ancora ci sono voluti anni per arrivare a quel disegno. Si era iniziato a parlare della riqualificazione della ex caserma Rossani durante i mandati da sindaco di Michele Emiliano, ma la strada verso il progetto che oggi è diventato un parco da vivere è stata molto difficile, e fatta anche di partecipazione e confronto con la cittadinanza. Il progetto, affidato all'archistar Massimiliano Fuksas, così come quello che verrà del nodo verde della stazione di Bari, punta a rendere la città più green. Il parco urbano si estende su un'area di circa 30mila metri quadrati, compresa tra via De Bellis, via Giulio Petroni e via Benedetto Croce, e delimitata a sud dal blocco di tre edifici. Sono stati piantumati 192 alberi di diverso tipo e installate attrezzature per lo sport, per i bambini e per il tempo libero.

Nello specifico, la zona in fondo al parco dovrebbe ospitare un orto sociale e un'area dedicata agli amici a quattro zampe. Mentre al centro sono stati previsti, nella soletta di cemento, il campo da basket multisport, e giochi e aree per bambini. Dove c'era la buca dell'orchestra ora sorge uno skatepark. Gli alberi piantumati sono: diciotto esemplari di pino domestico, dieci di casuarina, sedici di bagolaro, cinque di olivo, sei di mandorlo, dieci di arancio amaro, ventisei di leccio, diciotto di siliquastro, otto di mimosa, nove di eucalipto, otto di acacia, dieci di carrubo, dieci di alloro ad albero e dieci di melograno; mentre gli arbusti sono alloro, mirto, lentisco, oleandro, ginepro, coronilla, teucrium, melograno nano, cisto, lavanda, salvia, rosmarino, edera rampicante e vite canadese. Il nuovo verde è andato ad incrementare quello esistente. Il parco è caratterizzato anche da sentieri ciclopedonali di attraversamento dell'area e una recinzione senza murature e con barriera verde. Il progetto ha previsto l'installazione di un nuovo impianto di illuminazione a basso consumo energetico, e di un impianto di videosorveglianza con 18 telecamere di ultima generazione. Senza considerare il prato, il cui nuovo manto erboso si estende per una superficie di oltre diecimila metri quadrati, e per il quale si è optato per due diversi tipi fatti uno da zolle e l'altro seminato.

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Nella giornata di oggi ci saranno diverse attività organizzate dall'amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni del territorio, dalle 10 del mattino, orario dell'inaugurazione, fino alle 20. Prevista anche l'inaugurazione di una targa dedicata a Caterina Susca, vittima di femminicidio, sotto un albero di mimosa; del monumento dedicato all'acqua in memoria di Michele Maggiore, ovvero una scultura-fontana a colonna, alta circa 4 metri e mezzo, firmata dall'architetto Vincenzo D'Alba, dipinta e incisa per tutta la sua altezza con segni e memorie grafiche che omaggiano l'acqua; e l'installazione seduta Hug city frame curata da fanny cavone. L'unica opera che manca, per considerare davvero terminato il parco, è l'abbattimento di quello che i cittadini avevano ribattezzato il muro della vergogna, che dà su corso Benedetto Croce. A breve partirà il cantiere che permetterà di ridurlo, dopo le diverse interlocuzioni avvenute tra amministrazione, comitati dei cittadini e sovrintendenza, quest'ultima chiamata in causa in quanto ci sono dei vincoli da rispettare.
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