Panchine a nastro e cornici: le fermate Fse nel futuro

Con i fondi del Pnrr arriveranno anche nel Salento

Panchine a nastro e cornici: le fermate Fse nel futuro
di Viviana MINERVINI
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 10:21

Le panchine somigliano alle pieghe curvilinee del ricciolo di un nastro. Le pensiline ad una grande cornice sospesa. Sono i nuovi arredi made in Puglia arrivati alla stazione di Bari Ceglie Carbonara dove, da qualche settimana, si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e restyling. Stessi arredi che, presto, arriveranno anche in altri luoghi della nostra regione. Il modello di sperimentazione e collaborazione è nato dalla cooperazione tra Ferrovie del Sud Est e il dipartimento di Ingegneria civile e dell'Architettura del Politecnico di Bari.

Il design in collaborazione con la Pimar di Cursi

In particolare, panchine e pensiline sono state realizzate sulla base dei disegni ideati dal professor arch. Giuseppe Fallacara, resi esecutivi dall'architetto Marco Stigliano e dall'ingegnere Michele Masciavè, e realizzati dalla Pi-Mar Srl di Cursi, nel Leccese. Questo lavoro, che guarda al futuro della mobilità sostenibile pugliese, ha a disposizione, infatti, non solo le aziende artigianali pugliesi, ma anche le materie prime provenienti dal nostro territorio.


Entrando nel dettaglio degli arredi, la pensilina a cornice deve il suo nome alla sua forma che richiama una grande cornice rettangolare sospesa da terra. La geometria della modanatura è definita dalla forma di due sedute specchiate e opposte. La cornice si interrompe in mezzeria della base per consentire il passaggio centrato degli utenti da entrambi i lati. La cornice è sospesa su una struttura a telaio di acciaio zincato a caldo e si conclude superiormente con una copertura in vetro strutturale, per una larghezza totale di circa 3 metri, a protezione dalla pioggia battente. Con una grandezza di 627x302 cm, per un'altezza di 377 cm, la struttura consente di avere dodici posti a sedere coperti.

I materiali costituenti sono tre: acciaio zincato per la struttura portante, pietra ricomposta per la cornice portata e vetro strutturale per la copertura. L'intera pensilina, nella parte fuori terra, è concepita per essere montata e smontata in quanto globalmente imbullonata in ogni sua componente. Per consentire il miglior deflusso delle acque piovane sulla superficie di seduta delle panche i blocchi componenti, situati alla base della cornice, sono inclinati di pochi millimetri verso il centro della pensilina. L'intero sistema di arredo urbano è stato pensato, nella sua saldezza strutturale e nella qualità dei materiali usati, per una durata di vita d'esercizio molto lunga. La pensilina, inoltre, è stata pensata per essere usata sia come elemento ferroviario, sulle banchine dei treni, sia in qualsiasi contesto urbano. Il suo miglior utilizzo potrebbe essere associato all'atto di incorniciare le migliori vedute paesaggistiche dei luoghi, per coniugare il tempo dell'attesa con quello del piacere di volgere lo sguardo verso il panorama cittadino.

Panchine e al contempo stalli

Le panchine, invece, sono state concepite per essere al contempo sia delle sedute che stallo per le biciclette le cui ruote possono inserirsi tra le pieghe curvilinee del ricciolo del nastro. In virtù della sua geometria modulare può espandersi senza soluzione di continuità, essendo costruita da moduli a C componibili all'infinito. L'opera è frutto dell'esito di una ricerca decennale portata avanti dal Politecnico di Bari, nel Dipartimento Dicar, sul tema dell'architettura litica dove i blocchi sono costituiti da pietra ricomposta, ovvero da malta e residui di polveri di pietra leccese conformati in appositi stampi cementizi per un approccio green e rispettoso dell'ambiente. Ferrovie del Sud Est, intanto, grazie ai fondi del Pnrr dovrebbe riqualificare altre venti stazioni nell'area metropolitana di Bari e in Salento.
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