Nordio in visita a Bari con Sisto. «Parco della Giustizia: più efficienza e verde. Bari cosi sarà arricchita»

Nordio in visita a Bari con Sisto. «Parco della Giustizia: più efficienza e verde. Bari cosi sarà arricchita»
di Beppe STALLONE
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Lunedì 27 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:47

Poco dopo le 13, il ministro della Giustizia Carlo Nordio sarà oggi a Bari. Visiterà il distretto di Corte d’appello, incontrerà il presidente della Corte d’appello, i vertici giudiziari, amministrativi e il presidente dell’Ordine degli avvocati. Quindi presenzierà alla cerimonia di intitolazione dell’Aula della prima sezione penale della Corte d’appello all’avvocato Eustacchio Sisto, penalista scomparso 10 anni fa e padre del viceministro Francesco Paolo Sisto, e nel pomeriggio visiterà le Torri di via Dioguardi. Una full immersion nel mondo giudiziario barese, accompagnato proprio dal viceministro.

Viceministro Sisto i motivi della visita di Nordio?
«Il ministro Nordio è solito effettuare visite negli uffici giudiziari. Bari è una sede importante che è in progress perché prossimamente, mi auguro quanto prima nei tempi previsti dal Demanio, sarà sede del più importante investimento d’Italia in materia di edilizia giudiziaria, il Parco della Giustizia che ha questo pregio di unire l’efficienza della giustizia a un parco di circa 9 ettari che non solo arricchirà l’idea di giustizia che sarà bella tecnologicamente avanzata ed efficiente, ma arricchirà anche la città. Il ministro è qui per ribadire l’interesse del ministero della Giustizia nei confronti di Bari». 
Si va avanti quindi nonostante le polemiche.
«Quelle ci sono sempre, non ho mai visto un’opera pubblica che non dia origine a polemiche. Diciamo che in questo caso abbiamo dalla nostra non soltanto la correttezza procedimentale scandita da leggi importanti, il commissariamento. Come è noto il commissario si sostituisce a tutti gli organi amministrativi per rendere molto più fluide le procedure. Abbiamo la possibilità che il Tar non sospenda l’opera nonostante tutti i ricorsi possibili e immaginabili, abbiamo un finanziamento importantissimo di 405 milioni di euro fuori Pnrr». 
La contestazione più grande è quella relativa all’eliminazione di molte aree verdi.
«In realtà viene recuperato molto verde. In queste ore il commissario ha indetto una conferenza di servizi che ha un valore meramente consultivo proprio per una ricognizione urbanistica dell’area per offrire all’opera le necessarie varianti per essere edificata. Io non credo che il verde sia un bene astratto ma concreto e credo che la città ne avrà un grande beneficio».
Ci sarà comunque un incremento notevole del flusso automobilistico in quella zona.
«Io sono sempre per la difesa dell’ambiente e non per l’ambientalismo, che è una sorta di digressione qualche volte eccentrica, altre formalistica, qualche volta anche acrimoniosa della tutela dell’ambiente. Il Parco della giustizia rappresenta, a detta di tutti gli urbanisti che hanno partecipato e non, una delle opere più imponenti dal punto di vista della joint venture fra una edificazione funzionale, efficiente, tesa a soddisfare un fenomeno e un parco verde che ha tutte le caratteristiche per diventare un punto di riferimento dell’intera città». 
In attesa del costruendo Parco, Nordio nel pomeriggio visiterà gli uffici giudiziari di via Dioguardi.
«Il ministro verrà anche per il raddoppio dei palazzi di via Dioguardi. Sono stato capace di proporre un affievolimento “dell’ansa di prestazione” sul Parco della Giustizia, perché raddoppiando gli uffici di via Dioguardi la giustizia penale può attendere con più tranquillità che l’opera mastodontica venga completata. Avremo altri 15 piani e la seconda torre sarà dedicata alla Procura, alla Polizia giudiziaria, alla Corte d’assise, al Tribunale di Sorveglianza, è già per un piano dedicata alla Procura europea, ma soprattutto aule, aule, aule. Operativi sono già 9 piani». 
Oggi è una giornata importante per l’intitolazione di un’aula dedicata a suo padre, il noto penalista Eustacchio Sisto.
«Sì a dieci anni dalla sua scomparsa, l’aula della prima sezione penale della Corte d’appello sarà intitolata, alla presenza del ministro Nordio, a mio padre. Avvocato dotato di grande umanità, di rigore morale, di professionalità ma soprattutto capace di essere vicino a tutti. Essendo un uomo che veniva dal nulla, lui faceva l’aiuto meccanico con mio nonno alla Stanic. Poi ha costruito tutto da solo, ha fatto il cancelliere per 3 anni poi diceva che gli avvocati che frequentava erano meno bravi di lui e allora si dimise e si mise a fare l’avvocato. E poi ha messo su uno studio con 25 avvocati e noi figli accanto. Credo che abbia onorato come dice mio figlio Roberto “con la toga cucita sul cuore”, la professione forense e questo riconoscimento offre dell’avvocato un’idea umanizzata». 
Come figlio, come professionista, cosa le resta di lui?
«Ma tutto. Mi è più vicino oggi di quando era in vita, senti la necessità di ricorrere alla sua saggezza. Lui diceva sempre “piedi per terra per volare alto”. Invito alla concretezza per potersi librare, mai perdere di vista la realtà. Aveva tutta una serie di indicazioni, una metrica della saggezza anche nella professione, dove lui diceva che il cliente viene prima di te. Quando il cliente viene da te, mi diceva sempre, se ne deve andare stando meglio non perché gli hai raccontato storie ma perché ha capito che c’è uno che si occupa seriamente dei suoi problemi. Questo è il messaggio in base a cui ha educato tantissimi avvocati». 
Cosa è cambiato nella professione dalla generazione di Eustacchio Sisto, alla sua e quella dei suoi figli?
«Le tecnologie in particolare. È una professione che non può farne a meno.

E poi il lavoro in team. Oggi l’avvocato da solo, difficilmente riesce a essere capace di una difesa congrua. Tecnologia e team sono le due parole magiche che fanno la differenza rispetto a questi eroi che erano nelle aule giudiziarie per difendere il proprio cliente. Ora ci vuole un eroismo dentro ma al di fuori ci vogliono vere e proprie organizzazioni professionali».

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