Bari, il “nodo verde” di Fuksas per ridisegnare la città: tutti i progetti finanziati con il Pnrr

Bari, il “nodo verde” di Fuksas per ridisegnare la città: tutti i progetti finanziati con il Pnrr
di Beppe STALLONE
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Sabato 9 Ottobre 2021, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 14:36

«Le persone sono al centro del Pnrr e il finanziamento di questi progetti segna un punto di svolta nelle politiche per la rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale, al fine di migliorare in modo significativo il benessere e l'inclusione sociale»: così l ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, dopo la firma del decreto che ha assegnato alla Puglia 400 milioni di risorse del Pnrr. Di questi, 130 a Bari, con il progetto pilota del nodo verde di Fuksas.


Persone, rigenerazione urbana, benessere e inclusione sociale. Il 7 gennaio del 2005 Eleonora, una bimba di 16 mesi moriva di stenti in un locale fatiscente trasformato in abitazione, nel quartiere Enziteto. Furono condannati a 30 anni di carcere la madre e il suo convivente per omicidio volontario. Alcuni anni fa il quartiere ha cambiato nome, si chiama San Pio e c'è una piazzetta intitolata a Eleonora. Un macigno che pesa sulle coscienze di tutti, perché è evidente che la disattenzione alle persone, al benessere e all'inclusione sociale sono stati elementi non secondari anche in certi tristi episodi. Anche se da allora azioni positive ce ne sono state, una per tutte l'Accademia del Cinema dei ragazzi, San Pio, alias Enziteto, resta un quartiere abbandonato a sé stesso e alla criminalità che lo governa. Meno di un mese fa nove arresti, persone del clan Strisciuglio. Un agglomerato di cemento, lunghi corridoi fra i palazzi dove è più facile nascondersi e nascondere la merce, per poi raffinarla, confezionarla e venderla. A Enziteto il degrado urbano e sociale, lo vedi. Come vedi le sentinelle che sugli scooter sorvegliano il territorio.


Chissà cosa succederà ora con i 15 milioni di euro che il governo nell'ambito del Pnrr ha fatto piovere su questo quartiere. Il progetto approvato e finanziato si chiama «Made in San Pio» come a richiamare una produzione che nasce dal territorio stesso, da quelle forze ancora sane che pure esistono. Una strategia di intervento che prevede la demolizione totale della struttura del vecchio mercato, luogo principe dello spaccio di droga, la riqualificazione energetica per le residenze e le corti, la riqualificazione dello spazio pubblico, il ridisegno di piazzetta Eleonora. 160 interventi di rigenerazione urbana con la creazione di nuovi presidi socio-culturali e sportivi per i giovani e le famiglie.

L'altro quartiere obiettivo


Altri 15 milioni di euro con altri 160 interventi di rigenerazione urbana sono previsti per un altro quartiere di Bari. Il progetto si chiama «Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava». Un altro quartiere che, come Enziteto, ha cambiato nome. Da Carbonara 2, vicino all'ospedale Di Venere, a Santa Rita, prendendo il nome della chiesa.

Un quartiere che in quello stesso anno, il 2005, subì una grave ferita. Nella Cava di Maso, profonda 40 metri, dove un anno prima era stato allestito un parco, confluirono dopo a una violenta alluvione, le acque provenienti dalla vicina lama Picone. La Cava venne completamente sommersa, il parco venne distrutto e soprattutto una famiglia persa la vita. Questi 15 milioni di euro del PNRR dovrebbero servire per ricucire il territorio, per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e residenziale, per potenziare la mobilità dolce, riconvertire l'area dell'ex mercato di via Cascia in parco pubblico attrezzato. Previsto un nuovo asilo nido, un centro di educazione ambientale, a ridosso della Cava di Maso, dotato di biblioteca specializzata, auditorium pubblico e visitor centre per coloro che vorranno visitare la lama e la cava.

La stazione


Il terzo progetto che riguarda Bari è stato classificato fra gli otto progetti pilota ad alto rendimento. Cento milioni di euro sempre nell'ambito del Pnrr che serviranno per la riorganizzazione dell'area della stazione ferroviaria centrale come cerniera di congiunzione tra le due parti della città divise dal fascio di binari. Il progetto del cosiddetto nodo verde, redatto dall'architetto Fuksas insiste su un'area di circa 160mila metri quadrati che include piazza Moro e tutto il fascio ferroviario compreso tra corso Italia e via Capruzzi sull'asse nord-sud e da corso Italia a via Eritrea sull'asse ovest- est. Prevista la creazione della nuova stazione e, soprattutto, della collina artificiale che scavalca i binari, il progetto si pone l'obiettivo di riconfigurare questa parte di città aumentando gli spazi verdi, riqualificando quelli esistenti come piazza Umberto, incrementando i flussi e la mobilità pedonale ciclabile e offrendo nuovi servizi da attivare all'interno dell'ex Caserma Rossani. Questo finanziamento riguarda il primo stralcio del progetto, cioè nuova stazione e collina verde che copre il fascio di binari. Secondo e terzo stralcio prevedono la creazione di 2 parchi pubblici, il primo dalla nuova stazione fino a via Quintino Sella e il secondo da via Quintino Sella a via Eritrea.
È inoltre previsto l'impegno di RFI a completare il progetto con un intervento aggiuntivo di sistemazione della stazione ferroviaria per ulteriori 30 milioni di euro.


Altri 3 progetti della Città Metropolitana, che ricevono complessivamente 45 milioni di euro e sono destinati ai singoli interventi previsti dai singoli comuni della terra di Bari.
Questa pioggia di milioni si aggiunge ai 75 del progetto Costa Sud, uno dei 14 progetti approvati e finanziati sempre nell'ambito del PNRR sotto la voce Piano per i grandi attrattori culturali. Un progetto che come disse il ministro Franceschini «contribuirà ad ampliare l'offerta turistico- culturale della città di Bari». Un'occasione unica per Bari che può davvero cambiare il suo volto ma soprattutto incidere positivamente sulla vita dei suoi abitanti. Le persone al centro del Pnrr.

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