Piano per un organismo eversivo: indagati leader di Forza Nuova

L'indagine è partita dalla Procura di Bari. Le accuse: accuse sono di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale

Piano per un organismo eversivo: indagati leader di Forza Nuova
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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:47

Volevano "inglobare" i no vax all'interno di un nuovo movimento che facesse capo a Forza Nuova ma ampliandone i confini. I leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati per terrorismo nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Bari. Nello specifico, le accuse sono di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. È quanto scrive oggi La Repubblica.

Secondo le indagini - si legge sul quotidiano - , i due avrebbero progettato un piano per dare vita a un nuovo organismo di matrice politico eversiva «che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova», in cui si mettono insieme «un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, appunto Fn», e aggregazioni «politicamente, molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax».

L'inchiesta della Procura

L'inchiesta della Procura di Bari è partita da quattro esponenti di Forza Nuova pugliesi indagati per «addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale», e ritenuti tra gli organizzatori della manifestazione no-pass a Roma il 9 ottobre scorso, culminata nell'incursione alla sede della Cgil. Sono i cugini baresi Roberto e Beatrice Falco, di 53 e 45 anni, il primo referente provinciale di Forza Nuova; il foggiano Domenico Carlucci di 54 anni; e il brindisino Adriano Dagnello di 31 anni.

Le loro abitazioni sono state perquisite lo scorso 3 novembre.

Dalle indagini della Digos è emerso che i quattro, ritenuti «esponenti di rilievo dell'evento rivoltoso», sarebbero stati in contatto con i vertici nazionali di Forza Nuova prima e durante la manifestazione, in particolare con con Roberto Fiore e con Giuliano Castellino, entrambi arrestati il giorno dopo l'assalto alla Cgil. Beatrice Falco, invece, si sarebbe ritratta in foto e video, «anche a titolo propagandistico», mentre partecipava al tentativo di irruzione nelle sedi parlamentari. Dai successivi approfondimenti è emersa «una fitta rete di contatti tra i vertici nazionali» e i referenti pugliesi di Forza Nuova in occasione dell'assalto del 9 ottobre. Il monitoraggio dei profili social degli indagati ha consentito di accertare la loro partecipazione alla manifestazione romana, con dirette Facebook e immagini «che confermavano la loro presenza in punti cardine» della violenta rivolta e condivisioni del comunicato diramato da Forza Nuova, a firma degli esponenti nazionali Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo e Stefano Saija, «con cui si inneggiava esplicitamente ad 'innalzare il livello dello scontrò e che il 'popolo non si fermerà'». L'inchiesta della Procura di Bari era partita a settembre del 2020 dopo alcune proteste contro le chiusure imposte dal lockdown.

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