Bari, museo di murales al San Paolo: altre dieci opere entro l'estate

Bari, museo di murales al San Paolo: altre dieci opere entro l'estate
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Sabato 9 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:35

Il museo a cielo aperto del quartiere San Paolo di Bari si arricchirà con la realizzazione di altri dieci murales. Dopo i primi dieci, realizzati nell’autunno scorso, il progetto Qm San Paolo non si ferma. E non si provvederà solo a realizzare opere d’arte sui muri dei palazzi, ma l’assessorato ai lavori pubblici sta anche provvedendo a progettare diversi interventi sulle vie interessate dall’iniziativa.

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Senza considerare il progetto che vede i giovani architetti di Renzo Piano pronti a realizzare la ricucitura urbana dello spiazzo senza denominazione che si trova nel mezzo delle opere d’arte murarie realizzate dagli artisti lo scorso ottobre (tranne una quella di Guemy che venne dipinta successivamente, agli inizi di dicembre).


Ma il progetto travalica anche i confini cittadini, e il prossimo 29 aprile, a Roma, Bari sarà protagonista, proprio con Qm San Paolo, di “Città in Scena”. «Il progetto sta andando avanti – spiega Ledo Prato di Mecenate90 - l’impegno manifestato dal sindaco Decaro di raddoppiare il numero dei murales, per cui farne altri dieci, è concreto e lo stiamo portando avanti».

Il progetto, quindi, anche se ai cittadini sembra fermo non lo è affatto. Si sta lavorando, e si sta cercando di capire come affrontare alcuni problemi.

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«Sono due i temi su cui stiamo lavorando – aggiunge Prato - le palazzine in quell’area sono quasi tutte di proprietà di Arca Puglia, che sta facendo una serie di interventi con il 110%. Lo staff del sindaco, insieme ad Arca, si sta assicurando che gli edifici su cui andremo a dipingere non siano coinvolti in questi importanti lavori di ristrutturazione. È evidente che sarebbe un paradosso fare i murales e dopo qualche mese vederli coperti da interventi di restauro sulle facciate».

 

«Inoltre, abbiamo sottolineato a chi sta provvedendo agli atti amministrativi, dato che le risorse sono già state individuate, che le cose vanno fatte con calma – prosegue Prato -, perché è necessario che il meteo sia clemente. Gli interventi all’aria aperta, come quelli che abbiamo fatto, hanno bisogno di un contesto climatico favorevole. Nel 2021 abbiamo dovuto rinviare per settimane, a causa della pioggia. Ci servono tre giorni consecutivi di bel tempo o ci sono rischi anche per gli autori che operano. La seconda parte del progetto vorremmo quindi farla a partire dal mese di giugno, quando si pensa che il clima sia più mite e dovrebbero esserci meno problemi con pioggia e vento».

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Nei prossimi giorni, il Municipio III provvederà a pubblicare il patto di rete, che verrà sottoscritto tra tutte le organizzazioni che vogliono partecipare al progetto. Necessario lavorare insieme, infatti, sia per valorizzare i murales, che per animare a livello culturale tutto il territorio, partendo dall’area in cui si è intervenuti, ma con una prospettiva più ampia, di animazione culturale di tutto il territorio. «Abbiamo fatto già alcuni incontri con le associazioni del territorio, riscontrando interesse e disponibilità – sottolinea Prato - con il patto di rete abbiamo evitato il solito meccanismo del bando per assegnare fondi ad una o l’altra associazione. In questo modo, presentiamo un progetto organico condiviso, che porterà a realizzare questa idea di rigenerazione urbana. Speriamo che diventi un processo che si ripeta di anno in anno, anche per consolidare i rapporti tra le associazioni, troppo spesso abituate a lavorare in solitaria».

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I cittadini possono quindi dormire sonni tranquilli, nessuno ha abbandonato il progetto, i murales non sono stati fatti e poi lasciati al loro destino, come le immagini che in questi giorni sono girate via social potrebbero far pensare. Anzi, si sta lavorando, e molto, per far sì che questa idea della museificazione del quartiere non resti tale, ma diventi qualcosa di molto concreto. Come sottolineato all’epoca dell’inaugurazione delle prime dieci opere da Stefano Antonelli, uno dei curatori, insieme a GÈianluca Marziali, non è mai scontato che un processo di questo tipo vada a buon fine, ma è fondamentale lavorare tutti insieme per il successo. Prato, in conclusione, lancia anche l’ultima idea nata in questi mesi per il San Paolo: «Abbiamo anche l’obiettivo di costruire un ecomuseo del quartiere, stiamo aspettando che la Regione Puglia approvi la nuova legge in merito per vedere se è possibile realizzare anche questa idea». «Nulla è fermo anche se potrebbe sembrare – conclude – comunicheremo le novità man mano che i pezzi del puzzle si andranno a comporre».
E. Mon.
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