Alcol venduto a minori e musica alta di notte: scattano le multe in centro contro la "mala movida"

Alcol venduto a minori e musica alta di notte: scattano le multe in centro contro la "mala movida"
di Elga MONTANI
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Martedì 14 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:35

La polizia locale di Bari al lavoro contro la cosiddetta “mala movida” in città. Nel fine settimana appena trascorso diversi i controlli realizzati dagli agenti, mirati a verificare il rispetto delle norme contenute nel Documento Strategico del Commercio, approvato dal consiglio comunale nel 2022. Particolare attenzione è stata prestata alla verifica delle norme nazionali sulla vendita di alcolici, soprattutto ai minorenni

Due le principali operazioni da segnalare. La prima riguarda un pubblico esercizio dove, all’1.30 di sabato notte, era in corso una serata danzante, con pagamento del biglietto, in un ambiente dedicato a sala da ballo. Peccato che il locale fosse privo delle autorizzazioni necessarie per esercitare l’attività, senza considerare che non ci fosse alcuna documentazione attestante l’agibilità dei luoghi. Per questi motivi, al titolare è stata contestata la diffusione di musica dopo la mezzanotte, vietata proprio sulla base del Documento Strategico del Commercio cittadino. 
Inoltre, domenica sera, gli agenti della squadra del settore annona e amministrativa, insieme a pattuglie dei nuclei viabilità, hanno contestato al dipendente di un locale dell’Umbertino la vendita di una bevanda alcolica effettuata ad un 17enne, circostanza aggravata dal fatto che l’episodio si sia verificato dopo le tre.

In questo caso sono state due le sanzioni: la prima dovuta all’aver venduto birra ad un minorenne e consiste in una multa di 333 euro, la seconda per aver venduto bevande alcoliche nella fascia vietata dalla 3 alle 6 (sanzione pari a 6.666 euro). In caso di reiterazione del reato nel prossimo biennio, lo ricordiamo, il locale rischia la sospensione dell’autorizzazione da 7 a 30 giorni. 

Musica dopo la mezzanotte

I controlli della polizia locale hanno portato anche ad altre quattro contestazioni ad altrettanti locali, per aver riprodotto musica dopo la mezzanotte. «Noi abbiamo sempre combattuto gli abusivi – sottolinea Nicola Pertuso di Fipe Confcommercio -, coloro che fanno attività di intrattenimento danzante senza avere le autorizzazioni. La maggior parte di questi locali fanno intrattenimento alzando i volumi della musica e facendo ballare, e sono quelli contro cui lottiamo da tempo». «Abbiamo informazioni dal ministero dell’Interno che nei prossimi mesi ci sarà molta più attenzione su questi argomenti – aggiunge Pertuso -. Basti pensare che uno dei primi provvedimenti è stato quello sui rave party, che comunque sono manifestazioni abusive. Riteniamo che ora ci sarà un controllo di tutte queste attività». «È necessario che si ristabilisca la legalità nel mondo dell’intrattenimento – conclude il presidente di Fipe Confcommercio Bari -. Coloro che si adoperano per avere le autorizzazioni, che significa anche avere uscite di emergenza, impianti antincendio, luci di emergenza, ecc… e tutta una serie di impianti obbligatori, è giusto siano tutelati. Chi vuole fare questo tipo di attività o si mette in regola oppure sappia che sarà sanzionato o che addirittura il locale potrebbe essere chiuso dalle forze dell’ordine, che correttamente applicano la legge». 
«Nel momento in cui le leggi ci sono vanno rispettate – rimarca Antonello Magistà, coordinatore provinciale Fiepet Bari -. Eventuali forme di protesta andrebbero fatte appena tali regole vengono legiferate o nel momento in cui si discute di eventuali modifiche. Non si può fare una colpa a chi le fa rispettare nel momento in cui ci sono». «Spesso e volentieri, soprattutto per quanto riguarda la vendita di alcolici a minori – prosegue Magistà – parliamo comunque di abusi anche pericolosi. Per una convivenza civile sia con gli organi di controllo che con le istituzioni, e per recriminare poi cose che possono essere utili a tutti, non è possibile prescindere dal rispetto delle regole». «Per quanto riguarda il discorso musica – conclude – non si possono fare distinguo tra centro e periferia. Se si tratta poi di attività che non sono discoteche, è normale che certe regole facciano parte della convivenza civile tra operatori e residenti dei quartieri. Diverso è quando si esagera affibbiando responsabilità ai locali dello schiamazzo fatto dagli avventori fuori dai locali».
 

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