Bari, si accendono le luci al San Paolo: il quartiere museale è realtà

Bari, si accendono le luci al San Paolo: il quartiere museale è realtà
di Elga MONTANI
4 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Dopo quasi un mese di lavoro, il progetto QM San Paolo è, almeno per il momento, giunto al termine. La prima fase, se così è possibile definirla, quella relativa alla creazione dei primi dieci murales, è terminata, anche se al momento sono nove le opere realizzate, mancando l’ultima quella del francese C215. E per sancire il termine di questi primi lavori, nella giornata di ieri, in via Saverio Altamura, c’è stata una festa di quartiere dal mattino al pomeriggio, che ha visto la partecipazione dei cittadini, delle autorità e anche di tutti coloro che erano curiosi di vedere le opere terminate. 

La festa


In mattinata, oltre ai saluti istituzionali, i volontari di Retake hanno provveduto a ridipingere la parte in basso di uno dei palazzi che ora ospita uno dei murales, che era piena di scritte e tag. Inoltre, hanno ripulito l’area adiacente seminando anche alcune piantine. Nel pomeriggio spazio ad una visita guidata con gli organizzatori del progetto che hanno illustrato le opere. «Questo progetto è andato oltre ogni aspettativa – sottolinea Ledo Prato di Mecenate90 – abbiamo raggiunto tre obiettivi: il primo abbiamo portato bellezza in un luogo che non conosceva e non conosce la bellezza, il secondo è che lo abbiamo fatto con il coinvolgimento pieno dei cittadini, il terzo è quello di aver ridato fiducia ai cittadini del San Paolo che possa esserci un futuro diverso, e su questo ci hanno aiutato i bambini disegnando il San Paolo del 2030». E la consigliera Micaela Paparella aggiunge che questo progetto artistico: «Accende una luce su questo quartiere periferico, trasformandolo in un inedito attrattore artistico. Fino a qualche giorno fa, via Saverio Altamura era una strada anonima, grigia e sconosciuta persino agli stessi baresi, ora è una meta di visita, un luogo in cui fruire in ogni momento della bellezza di queste opere. QM San Paolo è un progetto che ha donato grande positività allo spazio pubblico, dando un’anima a queste palazzine di Arca Puglia. Un’opportunità per creare anche nuovi spazi per la gioventù del San Paolo». Presenti alla festa di ieri anche due degli artisti che hanno realizzato i murales, Niko Skolp e Rizek, autori rispettivamente delle prime due opere visibili sulle facciate delle cinque palazzine Arca di via Saverio Altamura. «Stare qui è stato molto interessante, siamo stati ben accolti anche dai cittadini – commenta Skolp – ci hanno offerto di tutto, sono stati con noi e si è creato un bel rapporto». E sulla sua opera, che molti non hanno compreso, aggiunge: «Sicuramente è difficile da comprendere rispetto a dei volti di donna, o a delle raffigurazioni più classiche. Il mio obiettivo è però anche quello di scardinare l’idea che le immagini debbano essere così semplici, anche se piene di significati. La gente ormai è abituata alle pubblicità, a non andare nei musei, ed è circondata da immagini facili. In questo caso hai una difficoltà nel decifrare la mia opera, perché pensi ci sia qualcosa da sapere, ma invece devi prenderla com’è, e ognuno può vederci quello che vuole». 
«È stato davvero fantastico essere qui – fa eco Rizek – al quinto piano mi hanno offerto ogni giorno il caffè.

Prima di iniziare ho condiviso la mia bozza coi residenti, che ne sono stati contenti essendo già contenti dell’iniziativa. È un inizio di un cambiamento o almeno si spera che lo sia. La mia opera è dedicata al quartiere che si vede nello sfondo, mentre l’angelo rappresenta una metafora. È uno dei soggetti più usati da sempre nell’arte, ma diventa contemporaneo vestito da writer. L’opera è contro i pregiudizi, ovvero dietro un angelo può nascondersi un vandalo, dietro un vandalo può nascondersi un angelo».

Il progetto, nato per dare una identità a questa zona e creare momenti di aggregazione, ha sfruttato i fondi regionali dedicati proprio alla street art, e non si ferma qui. D’altronde, all’inizio erano oltre 30 i muri mappati su cui potevano essere realizzati murales, ora ne sono stati fatti 10, e lo stesso sindaco Decaro sottolinea: «Nei prossimi mesi realizzeremo altre opere d’arte, su altre strutture, su altri edifici del quartiere». Il museo ora è disponibile sempre e gratuitamente, senza prenotazione.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA