Lavoro, domanda e offerta sono lontane: manca il 40% di figure adeguate. Unioncamere-Arpal: 10mila tra dirigenti, impiegati e operai specializzati

Lavoro, domanda e offerta sono lontane: manca il 40% di figure adeguate. Unioncamere-Arpal: 10mila tra dirigenti, impiegati e operai specializzati
di Elga MONTANI
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:15

Sono molte le figure specializzate e non ricercate dalle aziende a Bari. E troppo spesso non si riesce a far fronte a questa esigenza. È quanto emerge nuovamente dal report relativo al mese di gennaio di Unioncamere-Anpal realizzato tramite il Sistema Informativo Excelsior per il territorio. Le entrate previste sono oltre 10mila, di cui 2750 sono dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici; 3.330 impiegati, professioni commerciali e nei servizi; 3.200 operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, e solo poco più di mille sono le figure non specializzate. 

I numeri del report


Si parla di un 44% nel settore della produzione beni ed erogazione servizi; un 5% in area amministrativa; un altro 5 in area direzione e servizi generali; un 13% nella logistica; un 14% in tecniche e progettazione e un 19% in area commerciale e vendita. Le statistiche dicono però che un 41,6% di queste figure è difficile da trovare. Percentuale che sale al 50% per quanto riguarda dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici
Le figure più difficili da trovare sono quelle in ambito sanitario: è complicato reperire ben il 95,3% delle professionalità necessarie.

Complicato anche trovare farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita. Ma mentre per i medici il problema è la carenza di candidati, in altri ambiti spicca la non adeguatezza della preparazione (è il caso di dirigenti e direttori, dove incide per il 52%). Per quanto riguarda gli operai le figure principali a mancare sono nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, conduttori di macchinari mobili e operai specializzati in altre attività industriali. 


Se per alcune figure, come gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche o i commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione, la ricerca è indirizzata principalmente (si parla del 74% e del 62,9%) verso figure con una età minore di 29 anni, per altre tale limite non è fondamentale, come ad esempio medici e specialisti della salute o specialisti della formazione e insegnanti (in cui le percentuali sono pari a 1,3% e 5,6%). Mentre per quanto riguarda il livello di istruzione, è possibile notare come manchi ancora quasi completamente l’apporto degli Its.

Andando a vedere meglio i dati emerge come la maggioranza delle professionalità ricercate a Bari in prospettiva per il 2023 al momento sono cuochi, camerieri e operatori dei servizi turistici (1.130), seguiti dagli operai specializzati in ambito edile (1.020), personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone (710) e tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (650). I campi in cui, infine, è maggiormente richiesta esperienza pregressa sono quello sanitario (medici, ma anche farmacisti e biologi) ai quali viene chiesta esperienza in oltre il 90% dei casi, e gli specialisti in discipline artistiche e in scienze umane e sociali per i quali l’esperienza è necessaria nell’82% delle posizioni offerte. 

L'allarme di Confindustria


Nei mesi scorsi il problema era stato sottolineato da Confindustria. Il presidente della Sezione Meccanica, Elettrica, ed Elettronica di Confindustria Bari Bat, Cesare De Palma, aveva sottolineato: «Uno dei problemi che porta al mismatch è che i ragazzi non vengono indirizzati in base alle loro attitudini, ma in funzione delle aspettative dei genitori. È stata soppressa la formazione tecnica, che è stata sostituita dagli Its, ma i cui numeri sono ancora troppo bassi per le esigenze delle imprese».
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