Il picco è stato raggiunto all’inizi di luglio, con 41 bimbi ricoverati per Covid nel reparto Malattie infettive dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari. Ma a colpire i piccoli pazienti in questa estate non è solo il Covid: infezioni virali con febbre anche alta, gastroenteriti e malattie esantematiche come la “mani bocca piedi” stanno mandando in tilt centinaia di famiglie in tutta Bari e provincia. Un superlavoro per i medici dell’Ospedaletto, ma fortunatamente si tratta di ricoveri senza gravi conseguenze.
«Il Covid molto presente»
«Al contrario degli altri anni quando in estate il Covid era quasi scomparso – spiega la direttrice del reparto Malattie infettive del Giovanni XXIII, Désirée Caselli - questa estate il Covid è molto presente. Io ho tra i 10 e i 15 bambini ricoverati in media in reparto, ma siamo arrivati anche a 41».
I bambini restano la fascia di popolazione più colpita perché non vaccinata. «Lo prendono facilmente – continua Caselli – e lo passano anche molto facilmente. Poi con questa variante è aumentata la diffusione anche tra chi non lo aveva mai preso. Si sta registrando quindi un afflusso anomalo in estate che testimonia quanto l’infezione continua a girare e quest’anno in modo molto importante».
Il picco all'inizio di luglio
Il picco maggiore si è avuto all’inizio di luglio con 41 casi covid nel reparto dedicato all’Ospedaletto.
Le ragioni dell'aumento di infezioni
Ma da cosa dipende questo aumento di malattie tra i più piccoli? «Sempre tralasciando il Covid – prosegue la dottoressa – i bambini anche quest’anno sono stati tanto in casa, hanno sviluppato meno anticorpi, l’organismo è stato meno stimolato dal punto di vista immunitario. Sto pensando soprattutto ai bimbi di due anni, che hanno vissuto in epoca di pandemia e che quindi da quando sono nati hanno subito poche stimolazioni. Non hanno quel patrimonio di anticorpi che solitamente i bambini hanno anche a due anni».
Il reparto sta riuscendo a gestire le elevate richieste, nonostante un sottorganico di due unità tra i medici e le ferie del personale. Personale già allo stremo dopo due anni di pandemia e di reparti sovraffollati. «Si fanno i turni – conclude Caselli – siamo abbastanza in affanno ma riusciamo a gestire. Fortunatamente i bambini se la cavano meglio degli adulti e riescono a riprendersi più velocemente. Non ci sono quindi grandi emergenze».
La speranza ora è che i malanni che necessitano di ricovero possano rallentare. Posti letto occupati anche nel reparto pediatria dell’ospedale San Paolo, sempre per malattie di carattere respiratorio (no Covid), gastroenteriti e febbri da infezioni virali. «Mai vista così tanta affluenza in questo periodo», dichiarano i medici che stanno lavorando nei reparti pediatrici. Una affluenza tipica della stagione invernale ma inaspettata in piena estate.
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