Bari, papà ucciso da una moto: fuori pericolo il bimbo di 5 anni

La scena dell'incidente
La scena dell'incidente
di Viviana MINERVINI
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Lunedì 1 Agosto 2022, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:39

Il corpo del bitontino 47enne Gaetano De Felice, morto nella notte tra venerdì e sabato scorsi sul lungomare di Santo Spirito, potrebbe essere restituito martedì 2 agosto ai parenti al termine dell’autopsia che sarà eseguita all’interno dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. Ninni, com’era conosciuto da tutti, è stato travolto e ucciso sul lungomare Cristoforo Colombo di Santo Spirito, quartiere di Bari, mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali con la propria famiglia, al termine di una allegra serata in pizzeria trascorsa con alcuni parenti.

Il piccolo è fuori pericolo

Stavano per tornare alle auto, parcheggiate di fronte la pizzeria, quando l’uomo è stato travolto all’improvviso da una moto, arrivata nel senso opposto di marcia. È stato un attimo: quanto raccontato dai testimoni, ha fatto da scudo al figlioletto di 5 anni che aveva in braccio. Lo scooter di grossa cilindrata, una Honda Sh300 (priva di revisione), intestata al 20enne Antonio Cassano, residente a Catino – che presumibilmente era alla guida del mezzo – è arrivata a spezzare la vita al 47enne, morto dopo i tentativi disperati degli operatori del 118 di effettuare dei massaggi cardiaci, e a ferire il piccolo 5enne, che poi è stato trasportato in codice rosso all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

Un trauma cranico, una frattura allo zigomo, un occhio gonfio e delle lievi ferite, la diagnosi dei medici che lo hanno in cura e sotto osservazione. Ma le ferite più profonde da curare saranno quelle che non si vedono, per questo è in attività anche una equipe di psicologi. Illesa, seppur ancora sotto shock, la moglie del 47enne.

Il 20enne indagato per omicidio stradale

Il 20enne alla guida del mezzo è rimasto ferito nell’incidente, tanto che il casco gli è volato poco più in là, in una aiuola. Alcuni testimoni sarebbero certi di aver visto con lui anche una ragazza, che però sarebbe scappata dal luogo del sinistro mortale. A testimoniarlo anche la presenza di un secondo casco nelle vicinanze dell’incidente. Il giovane, portato all’ospedale “San Paolo” di Bari è stato sottoposto anche le analisi del sangue e delle urine sia per verificare i valori dell’alcol, sia per eventuali assunzioni di droga: entrambi sono risultati negativi. Il 20enne, intanto, nel fascicolo aperto dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Savina Toscani, risulta indagato per omicidio stradale e lesioni personali colpose. La polizia locale, guidata dal generale Michele Palumbo, si occuperà di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: oltre alle testimonianze oculari, ai rilievi planimetrici e fotografici, saranno fondamentali anche gli accertamenti tecnici disposti sulla moto condotta dal giovane, tradito probabilmente dall’alta velocità. Infatti, come da prassi, è stato disposto il sequestro della Honda Sh300. L’incidente mortale ha chiaramente sconvolto l’intera comunità: per tutti Ninni, uomo buono, sempre sorridente, amorevole marito e papà, è un eroe.

I messaggi di cordoglio

Tanto che sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Lega, Matteo Salvini, sulla sua pagina facebook: «Una tragedia straziante, che lascia senza parole. L’amore incondizionato di un genitore, disposto a sacrificare la propria vita pur di proteggere il proprio figlio. Buon viaggio, Gaetano. Buona guarigione al piccolo, rimasto gravemente ferito nell’incidente e un abbraccio a tutti i familiari». Sui social non sono mancati i richiami ad una maggiore sicurezza sulle strade, che latita ormai da tempo visto il moltiplicarsi sia di moto di grossa cilindrata, sia di biciclette elettriche spesso alterate: «Ancora una vittima di quelle due ruote che scorrazzano pericolosamente per le strade cittadine – ha detto l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli -. Una famiglia distrutta che niente e nessuno potrà ripagare delle conseguenze di questa tragedia. Non smetterò mai di chiedere tolleranza zero verso questi scooter e bici elettriche che uccidono, controlli serrati e sanzioni severe. L’insicurezza stradale che viviamo ogni giorno non può causare morte e sofferenza. Mi stringo forte con un abbraccio alla famiglia di Gaetano De Felice: vi siamo vicino». 

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