Bari, si fingeva un giocatore di calcio 16enne per adescare ragazzine sui social: arrestato 48enne

Polizia postale
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Sabato 6 Novembre 2021, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:34

Violenza sessuale e pornografia minorile. E' finito in manette un 48enne che si fingeva giocatore nella squadra giovanile del Lazio per adescare ragazzine sui social.  

L'arresto su richiesta della Procura di Bari

Si sarebbe finto un 16enne giocatore delle giovanili della Lazio per adescare online minorenni e con alcune di loro, tra i 12 e i 16 anni, avrebbe mantenuto un rapporto virtuale facendosi inviare video e foto di natura pedopornografica realizzati dalle stesse ragazze. La Polizia Postale di Puglia e Piemonte ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla magistratura di Bari nei confronti di un 48enne, per i reati di violenza sessuale, «per aver indotto una minore a compiere atti sessuali traendola in inganno sulla sua identità e età anagrafica, creando profili social e di messaggistica con foto di un adolescente così fingendo di essere altra persona», di pornografia minorile «per aver indotto la minore con tale inganno, carpendone la fiducia, a inviargli tali video e foto che la ritraevano in atteggiamenti sessuali».

Lo stesso comportamento che avrebbe assunto nei confronti di alcune altre minori, tratte in inganno con lo stesso espediente.

Video

La denuncia della mamma di una 12enne

L'inchiesta è partita dalla denuncia della madre di una 12enne che aveva trovato in un cloud collegato ad un account familiare, condiviso anche dalla figlia minorenne, immagini intime autoprodotte.

La 12enne, hanno accertato i poliziotti, aveva realizzato video e foto che aveva poi inviato, su richiesta, ad un fidanzato virtuale, dichiaratamente romano e 16enne, conosciuto su un social network. Il fidanzato aveva raccontato di essere di Milano, ma di vivere a Roma, in quanto giocatore di calcio delle giovanili della Lazio. Inoltre diceva alla minore che non poteva mostrarsi in volto per regole della società calcistica in cui giocava che glielo avrebbero impedito.

La 12enne pugliese raccontava di aver parlato telefonicamente con quella che si spacciava per la madre del ragazzo e di aver visto e parlato in videochiamata con un uomo che diceva di essere l'allenatore del fidanzato per avere, in deroga alle fantomatiche regole calcistiche di divieto di avere relazioni sentimentali per i giocatori, il consenso a continuare il rapporto. Il presunto allenatore era in realtà l'indagato, che aveva creato e registrato un profilo social spacciandosi per un 16enne giocatore di calcio, ottenendo così l'adesione di circa 1500 tra follower e following, prevalentemente ragazze under 18. Con una minorenne aveva anche concordato un incontro nella sua città e, simulando di essere lo zio del ragazzo, l'aveva invitata a salire in auto per accompagnarla dal nipote, invito fortunatamente declinato dalla minore, andata all'appuntamento in compagnia di una sua amica.  

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