Bari, il giardino “Bucci” nel degrado. La mamma del leader de “La combriccola di Vasco”: «Che delusione»

Bari, il giardino “Bucci” nel degrado. La mamma del leader de “La combriccola di Vasco”: «Che delusione»
di Samantha DELL'EDERA
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Giovedì 21 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:27

Era febbraio 2013. L’allora sindaco Michele Emiliano inaugurò il primo giardino del rione Libertà, intitolandolo a Mimmo Bucci, il cantante barese leader della cover band “La combriccola di Vasco” morto travolto da una moto il 15 maggio del 2007 sul lungomare. Un giardino che doveva essere il fiore all’occhiello di un quartiere che gridava riscatto, ma che nel corso degli anni è stato pian piano abbandonato a se stesso: tra atti di vandalismo, sporcizia e degrado.

La delusione della mamma 

E tanta è la delusione della mamma di Mimmo, Francesca Lozito Bucci. «Quel giardino è in stato di abbandono – commenta - per tutti i giardini ci sono state le riqualificazioni, l’attenzione da parte del Comune, da parte di tutti quanti, ma pare che quel giardino se lo siano dimenticati un po’ tutti, sia dentro che fuori». All’interno scorrazzano cani senza guinzaglio e museruola, la vasca dove doveva esserci una fontana è piena di acqua putrida e stagnante, il chioschetto è ancora chiuso così come i servizi igienici.

Ci sono scritte ovunque. L’area è terra di nessuno, impraticabile soprattutto in alcune ore della giornata.

«I marciapiedi esterni sono un letamaio, ci sono escrementi di cane ovunque – continua la mamma di Mimmo Bucci – vengono a pulire quando si ricordano. La fontanella nel parco non esiste più. Ho sempre detto che lì ci vuole un guardiano perché le telecamere non servono a nulla, perché le telecamere non hanno mai fatto paura a nessuno in quel giardino». Non trattiene il dispiacere Francesca. «Forse perché porta il nome di Mimmo Bucci, uno sconosciuto per molti, un ragazzo che ha perso la vita, o forse perché quel giardino se fosse stato in centro sarebbe stato più attenzionato, forse la sua colpa è di trovarsi nel Libertà, un quartiere alla deriva. Non saprei perché, ma quel giardino non è mai stato curato a dovere».

Il 15 dicembre scorso il Comune aveva anche annunciato l’affidamento del chioschetto all’interno del parco, un affidamento importante perché quel chiosco avrebbe rappresentato anche un presidio. Come noto la gara per l’affidamento in concessione del piccolo immobile (che durerà 6 anni), esperita nel 2018, era andata deserta, ma lo scorso settembre è pervenuta una manifestazione di interesse da parte di un privato, alle stesse condizioni previste dal bando (con un canone di locazione annuale complessivo pari a 1660 euro), poi accolta dall’amministrazione comunale a seguito della verifica dei requisiti previsti dal codice degli appalti. Sono però in corso i lavori di ristrutturazione e l’apertura è slittata a maggio. «A che serve realizzare i parchi se poi si abbandonano – tuona Luigi Cipriani, rappresentante del movimento Riprendiamoci il Futuro - La manutenzione all’interno del parco rimane solo nel libro dei sogni dell’amministrazione. Non è possibile ridurre un’area verde in queste condizioni, ma le istituzioni dove sono?».

Gli appelli dei residenti

Negli anni tanti sono stati gli appelli da parte dei residenti. Al punto tale che il 30 luglio del 2020 fu lo stesso sindaco Antonio Decaro a paventare la possibilità di togliere le recinzioni. «Le telecamere non bastano, allora dobbiamo aprirlo, togliere le recinzioni come in altre zone della città”, aveva detto Decaro che poi aveva aggiunto: «Serve sicuramente maggiore manutenzione e ci stiamo organizzando, ma non credo ci siano luoghi nel completo degrado». Da allora è passato quasi un altro anno e le condizioni del giardino non sono cambiate. Le recinzioni sono rimaste e l’area continua ad essere terra di bulli e vandali. Oltre che frequentata esclusivamente da padroni di cani che li lasciano liberi, impedendo quasi ad anziani e bambini di frequentarla. «Il sindaco ha detto che Bari sta cambiando – conclude Francesca Lozito Bucci - cosa sta cambiando? Il Libertà è abbandonato da tutti: non c’è pulizia, l’erbaccia cresce ovunque. Io Bari non la vedo cambiata, se non in centro. Questo quartiere è lasciato a se stesso».

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