Bari, frutti di mare e non solo: è guerra ai venditori abusivi

Bari, frutti di mare e non solo: è guerra ai venditori abusivi
di Elga MONTANI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:44

La vendita abusiva in strada a Bari non sta avendo vita facile. I controlli serrati della Polizia locale hanno portato, solo nell’ultimo mese di agosto, a multe e sequestri di merci in diverse occasioni. Solo nel mese appena trascorso, in diverse operazioni, gli agenti hanno sequestrato frutta e verdura fresca, oltre a 72 chili di frutti di mare, oltre 200 pezzi tra lattine di coca cola, bottigliette di acqua, lattine di the, e 250 bottiglie di birra. 
I sequestri sono stati effettuati durante i normali controlli del Nucleo Annonaria e Amministrativa della Polizia Locale che, quotidianamente, si preoccupa di verificare sia all’interno dei mercati, che su strada, che i venditori siano in regola. Le operazioni hanno riguardato diverse aree della città di Bari: dalla zona nord di Palese al litorale sud, in località “Detta della Marina”, dal quartiere San Paolo al lungomare Perotti, di fronte alla spiaggia di Pane e Pomodoro, fino al mercato settimanale “Madre Teresa di Calcutta”.

Le sanzioni


Le sanzioni elevate sono state anche di cifre consistenti, essendo arrivate fino a 5mila euro. Nel caso avvenuto al mercato settimanale “Madre Teresa di Calcutta” sono stati posti sotto sequestro ben 200 chili di frutta e verdura fresca. La merce, in ogni occasione, viene analizzata per verificarne l’integrità e valutarne la possibilità che sia commestibile, grazie anche all’aiuto della Asl che verifica che non sia alterata. 
Nel 90% dei casi, dopo averla analizzata, e avendo avuto riscontro positivo, la merce viene devoluta in beneficenza alla rete di associazioni cittadine che si occupano di aiutare le persone più fragili: esiste un elenco di associazioni che, a rotazione, ottengono questo tipo di donazione. Solo nel caso dei prodotti ittici, non avendo alcuna prova di tracciabilità, si è dovuti ricorrere alla distruzione, come da vigente normativa igienico-sanitaria.

Ma non si tratta di operazioni sporadiche, verificatesi solo in questa estate, ma di un lavoro ampio che la polizia locale di Bari, guidata dal Comandante Michele Palumbo, sta portando avanti da mesi. Per citare solo un’altra delle operazioni, ricordiamo che, nello scorso aprile, in località Santa Caterina, gli agenti intervennero sequestrando merci e attrezzature ad un venditore ambulante abusivo di frutta e verdura. In quell’occasione venne elevato un verbale pari a cinque mila euro, anche per l’occupazione abusiva della sede stradale. Molto spesso, la situazione non è completamente abusiva. Ovvero, ci si trova di fronte a persone che hanno le autorizzazioni alla vendita itinerante e che invece vendono la loro merce al mercato, oppure persone che pur trovandosi in strada, con autorizzazione alla vendita itinerante, finiscono per stazionare sempre nello stesso posto. Questa situazione, in alcune occasioni, diventa pericolosa, come sottolineato dalla Polizia Locale in occasione del sequestro a Pane e Pomodoro, in quanto l’occupazione non autorizzata non è stata valutata dal punto di vista del disagio e del pregiudizio alla sicurezza veicolare. Da considerare, inoltre, che all’interno di questi controlli rientrano anche i sequestri contro cittadini extracomunitari, che spesso abbandonano la merce per evitare l’identificazione in merito alla regolare presenza sul territorio nazionale.


I controlli sono comunque giornalieri, e a beneficiare dei sequestri, come detto, sono i più sfortunati in quanto alle associazioni di beneficenza cittadine viene, nella quasi totalità dei casi, donato quanto sequestrato. Ma a beneficiarne è anche la città di Bari, in quanto i controlli, le multe e i sequestri non sono certo fini a se stessi, ma adeguati a far sì che la legalità divenga un valore aggiunto. Ad occuparsi di queste particolari attività del corpo della locale, sono gli agenti del Nucleo Annona e Amministrativa, che al momento possono contare su circa 50 unità di personale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA