Bari, si lavora al Festival dell'Economia. Un'occasione per tutta la città

Bari, si lavora al Festival dell'Economia. Un'occasione per tutta la città
4 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:55

"Questo matrimonio non s’ha da fare” è una frase di Don Abbondio che ha reso cult I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Parole tornate prepotentemente di moda in queste ore dopo il boicottaggio di Trento all’organizzazione del prossimo Festival dell’Economia targato Laterza. Nel progetto iniziale, la prestigiosa kermesse pensata, creata e progettata (logo compreso) dall’editore barese, avrebbe dovuto mettere a confronto gli economisti con il grande pubblico. Un’idea che ha funzionato (peraltro molto bene!) fino ai primi segnali di insofferenza manifestati nei giorni scorsi dalla Giunta della provincia autonoma. Su proposta del presidente Maurizio Fugatti (leghista), è stata approvata una delibera che ha “aperto” al dialogo con Il Sole 24 Ore, lasciando di fatto in stand by l’organizzazione della diciassettesima edizione affidata a Tito Boeri (direttore scientifico). Così, dopo sedici anni, sembra davvero che il felice matrimonio del Festival con la città di Trento sia giunto ai titoli di coda. Alla base ci sarebbero delle divergenze di natura politica, ma questa è un’altra storia. Laterza è sempre stato piuttosto neutrale, sostenendo il pluralismo delle idee come politica sulla quale si è retta la manifestazione per tutto questo tempo. Ma probabilmente non è bastato.  Così adesso la rinnovata promessa di fede resterà fra i denti dei protagonisti, impegnati a immaginare un futuro diverso per la più importante rassegna nazionale di economia. Però nulla è perduto.

Il Festival

Fra i due litiganti, spesso a godere è proprio il terzo. Dopo l’appello del consigliere comunale Filippo Melchiorre (FdI), che ha tirato in ballo il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per aprire un tavolo di confronto sul tema coinvolgendo i soggetti economici, la comunità scientifica e le università del territorio, qualcosa in effetti si sta muovendo. Il sindaco di Bari si è detto interessato a discutere della possibilità di ospitare in città un grande evento legato ai temi dell’economia e dello sviluppo locale. «Bari è pronta per esperienze di questo tipo, lo abbiamo già dimostrato».

Bisogna solo evitare di replicare un format già utilizzato altrove. «La nostra città – ha proseguito Decaro sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno – è aperta a nuove forme di collaborazione che ci permettano di proporre una nuova iniziativa declinata sulle economie del sud del mondo».

La posizione di Laterza

E mentre l’amministratore delegato del Gruppo, Alessandro Laterza, preferisce non sbilanciarsi nel campo minato delle ipotesi «in attesa – fa sapere – di maturare una più serena valutazione delle prospettive», le voci si rincorrono. È evidente che, in questa fase di transizione, l’ex Vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno (correva l’anno 2012) preferisce non alimentare inutili equivoci e fastidiosi polveroni. Scelta assolutamente condivisibile, considerato che in queste ore sono piovuti attestati di stima a supporto del Gruppo Laterza da ogni parte d’Italia. «Abbiamo avuto molte proposte concrete – ha spiegato l’editore Giuseppe Laterza all’Ansa – di riallocare il Festival dell’Economia in altre città, con impegni concreti a supportarlo da parte delle amministrazioni locali». 

La città aspetta

Però a Bari c’è qualcuno che comincia seriamente a crederci. Orfana per la prima volta della Fiera del Levante, l’intera comunità barese avrebbe una ghiotta occasione per rilanciare il territorio dopo l’impasse causata dalla pandemia. Intanto, in attesa di capire dove fare l’uovo, la direzione scientifica del Festival resta alla finestra. Affidare l’organizzazione della kermesse proprio alla casa editrice Laterza, che per anni ha organizzato con successo quella di Trento, sarebbe senz’altro garanzia di successo. Per il capoluogo pugliese, nella corsa virtuale con altre venti città italiane per l’assegnazione della diciassettesima edizione, sarebbe davvero un grosso ritorno di immagine. Ma la scelta adesso spetta al Gruppo Laterza.
A.Sch.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA