Ex Fibronit verso la rinascita. Confermato il finanziamento da 14,5 milioni

Ex Fibronit verso la rinascita. Confermato il finanziamento da 14,5 milioni
di Gino MARTINA
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 21:49

Nicola Brescia non nasconde la sua emozione nel presentare le iniziative che di fatto danno il via al Parco della Rinascita, attraverso il progetto Il Parco che verrà. Una serie di visite guidate, a cominciare da domenica, a partire dalle 18.30, nell’area che rappresenta la svolta nella storia degli ultimi 20 anni di Bari.

Tre domeniche che riprenderanno a settembre con le scuole, durante le quali raccontare con tre piedi, cavalletti, fotografie e testimonianze dirette, tutta la storia di una delle più grandi ferite e allo stesso tempo rivincite della città. Lungo il percorso, ha spiegato il presidente del Comitato cittadino Fibronit, saranno installati dei pannelli con le foto più significative del sito attraverso cui saranno raccontate la storia della ex Fibronit (stabilimento nell''85 che che per decenni ha disperso nell'aria fibre di amianto, causa di numerose morti in città) e le battaglie condotte dal comitato cittadino. 

Un percorso faticoso, dalla contaminazione dell’asbesto alle mire edilizie, fino al diniego di edificazione, all’acquisizione dell’area da parte del Comune e alla progettazione del Parco. Brescia ha voluto dedicare il momento a chi non c’è più e di quel movimento ha fatto parte, come Ernesto Chiarantoni, Lilia Scaramuzzi e Franco Di Sabato, e chi lo ha affiancato, come Maria Maugeri.

«È un momento che dedichiamo a loro», ha sottolineato, con accanto il marito, Michele Buono, e le figlie dell’ex assessora comunale all’Ambiente scomparsa nel 2016, tra le protagoniste di quella che rappresenta una battaglia vinta dal basso, una svolta, che a un certo punto ha avuto le istituzioni accanto e non più contro. A lei sarà dedicata un’area del parco.

«È una vittoria civile, perché voluta dai cittadini – ha aggiunto Brescia – e morale, perché risarcisce tutte le persone che per colpa di quella fabbrica hanno perso la vita».

Sono stati confermati i 14,5 milioni di euro per realizzare a grande area a verde a cavallo dei quartieri Japigia e Madonnella. 

«La Regione Puglia – ha spiegato l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso - ha finanziato con 3 milioni e 500mila euro un primo lotto degli interventi, mentre con la candidatura al bando di rigenerazione urbana abbiamo ottenuto 20 milioni di euro, di cui ben 11 riservati interamente al parco della Rinascita. Ora stiamo modificando il progetto di fattibilità per allinearlo agli standard previsti dal Pnrr, dopodiché abbiamo anche avviato un’interlocuzione con Terna, proprietaria degli edifici interni al sito che vorremmo recuperare per restituirli ai cittadini». 

I tempi sono ristretti, tutto dovrà essere terminato entro il 2026, dieci anni esatti dopo la conclusione della complessa bonifica dei terreni e dei capannoni, durata anch’essa dieci anni. 
«Un risultato – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, protagonista anche da sindaco di quelle vicende – che vede il movimento civico e il comitato come modello da seguire, modello politico innanzitutto. Questo è il punto finale, la sua messa in sicurezza era già avvenuta nel 2007 – ha ricordato ancora Emiliano, indicando anche la foto del libro realizzato dal comitato cittadino, che lo ritrae dietro lo striscione in testa grande manifestazione del 2004 in favore della realizzazione del Parco verde - ma la cosa più importante da celebrare è il metodo: un approccio dal basso da parte della comunità che si organizza addirittura a livello scientifico, studiando il problema, non solo denunciandolo, e da lì parte una rivoluzione pugliese che si sta estendendo a Taranto, a Foggia, in provincia di Lecce, sui registri dei tumori e su tutti quegli elementi ambientali ma anche economici, che, attraverso la transizione ecologica e la transizione energetica, danno alla Puglia oggi un ruolo determinante di Regione guida di un processo dove la tutela dell’ambiente non è più un freno all’economia».
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