Bari, donna ivoriana picchiata in strada da sei donne
«Mi dicevano torna nel tuo Paese»

Bari, donna ivoriana picchiata in strada da sei donne «Mi dicevano torna nel tuo Paese»
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Martedì 26 Febbraio 2019, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 19:43
Una 47enne originaria della Costa d'Avorio e residente a Bari da circa 30 anni, ha denunciato di avere subito insulti razziali e di essere stata presa a «calci e pugni» e «derubata» da un gruppo di «cinque o sei donne» e «due uomini» che le intimavano di «tornare al suo Paese». Il benzinaio che si trova vicino al sottopasso dove è avvenuta l'aggressione ha chiamato il 118 ma la donna sarebbe stata maltrattata anche da un'addetta che le avrebbe risposto: dovresti essere contenta di lavorare.
Edith, che ha raccontato di essere stata aggredita in strada dalle persone cui aveva chiesto permesso per poter passare, ritiene che «per loro non avevo il diritto di chiedere permesso: una immigrata - rileva - non doveva passare sulla loro stessa strada». «Mi hanno urlato brutta nera, hai sbagliato proprio posto - ricorda - insultandomi senza conoscermi, senza darmi la possibilità di dire niente». «Mi dicevano di tornare nel mio Paese - prosegue Edith - ma è l'Italia il mio Paese. Non ricordo neanche più come è la mia terra. Ho passato più anni della mia vita qui a Bari che in Costa d'Avorio». Edith crede che sia «cambiata la faccia del razzismo: prima - afferma - un ragazzino magari ti insultava perché non ci pensava, per immaturità. Ma una donna adulta dovrebbe riflettere su quello che dice e che fa, altrimenti che esempio dà ai giovani». «Si può essere contro gli immigrati, è un punto di vista - conclude - ma questo non può giustificare la violenza».

Gli episodi di razzismo si stanno moltiplicando in città. C'è bisogno di denunciare ma anche di educare le nuove generazioni affinché non assorbano i sempre più frequenti messaggi di odio». Lo afferma l'assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico, commentando l'aggressione denunciata da una donna ivoriana che sarebbe stata picchiata, insultata e derubata da un gruppo di sei donne e due uomini baresi solo per aver chiesto loro di spostarsi e lasciarla passare. «La stiamo cercando e vogliamo incontrarla - spiega Bottalico - per offrirle il nostro sostegno, come cerchiamo tutte le persone che rimangono nel silenzio e hanno paura di denunciare». «Recentemente - prosegue l'assessore - ho avuto degli incontri con gruppi di genitori che hanno adottato ragazzi stranieri, che iniziano a manifestare situazioni di disagio nella nostra città». L'assessore infine rivolge un «invito a tutti i cittadini baresi, agli insegnanti e ai genitori che nella propria propria quotidianità, nella scuola e nel lavoro si imbattono in episodi di razzismo e discriminazione: denunciate
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