Una discarica abusiva sotto il ponte di viale Pasteur: materassi, mobili e copertoni. Rischio incendi per il caldo

Una discarica abusiva sotto il ponte di viale Pasteur: materassi, mobili e copertoni. Rischio incendi per il caldo
di Elga MONTANI
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Venerdì 9 Giugno 2023, 07:49

Bari si avvia verso l’estate e con il caldo torna prepotente il problema dei roghi dei rifiuti, o almeno la paura che, come ogni anno, i cittadini siano costretti a vivere con l’ansia di respirare veleni a causa degli incendi appiccati di chi non ha assolutamente a cuore non solo la salute altrui, ma soprattutto il territorio in cui vive. Uno dei problemi legati strettamente a quello dei roghi è quello dell’abbandono indiscriminato di rifiuti in diverse aree della città che vanno dalla zona industriale, fino a diverse vie più “nascoste” alla vista ma vicinissime alle abitazioni, come quella strada San Giorgio Martire di cui si è parlato tanto al riguardo e dove le fototrappole hanno incastrato diversi soggetti che per l’abbandono di rifiuti sono stati multati. 

La discarica a cielo aperto


Una vera e propria discarica a cielo aperto, nascosta alla vista dei cittadini di Bari, si trova ad esempio sotto il ponte che dall’Ipercoop di viale Pasteur porta a Santa Caterina. Qui è possibile trovare divani e materassi, ma anche mobili ridotti in pezzi, copertoni, sedie di plastica, materiali edili e resti di sanitari.

Un accumulo di rifiuti di ogni tipo, forse anche pericolosi, che da tempo preoccupa i cittadini, ma che, data la posizione in cui si trovano, rende difficoltoso anche un intervento da parte delle autorità competenti. Non è d’altronde la prima volta che questa zona e i rifiuti in essa accatastati sale agli onori della cronaca. 

L'incendio 


A luglio del 2018, infatti, un incendio, con ogni probabilità di origine dolosa, aveva interessato l’area. Per fortuna non c’erano stati danni a cose o persone, e anche le auto presenti nel parcheggio adiacente non avevano subito danni. Le fiamme però avevano creato qualche problema, al punto che ancora oggi è possibile notare le zone annerite dall’incendio di ormai cinque anni fa, anche se non è dato sapere se altri piccoli incendi siano stati appiccati e poi spenti per eliminare volta per volta i rifiuti depositati così da avere sempre spazio in cui lasciare immondizia di diverso tipo. Per non parlare del fatto che qualche mese fa, in merito alla stessa problematica, Luigi Cipriani, ex consigliere comunale e responsabile del Movimento Riprendiamoci il Futuro, aveva in merito scritto una lettera ai carabinieri del Noe. Nella missiva metteva in evidenza la situazione di pericolo in cui l’accumulo di rifiuti metteva la zona e chi si trovava a doverci transitare. Cipriani definiva la situazione come una «discarica e una vera bomba ecologica». 


La burocrazia però in questo come in tanti altri casi non aiuta le autorità preposte ad intervenire. Perché, se è vero che per quanto riguarda i rifiuti che si trovano in strada Amiu potrebbe intervenire, diversa è la situazione per quanto concerne i rifiuti che finiscono in un’area lì presente e recintata. La situazione richiede infatti che l’intervento venga autorizzato dalle autorità preposte affinché gli operatori Amiu possano essere incaricati di ripulire la zona. L’area al di sotto del ponte di viale Tatarella non è di certo l’unica zona “nascosta” ridotta a discarica da incivili, ma con l’arrivo del caldo la situazione diventa preoccupante e il pericolo incendi è dietro l’angolo con tutto quello che i roghi vanno a significare per tutta la città e per tutti coloro che abitano a ridosso di certe zone, costretti a vivere nei mesi caldi con le finestre chiuse per non inalare sostanze potenzialmente pericolose per la salute. Per il discorso roghi, nei giorni scorsi il Comune ha cercato di correre ai ripari predisponendo un bando dedicato ai volontari che dovranno occuparsi di attività di difesa attiva contro gli incendi, prevenzione, sorveglianza h24 e primo intervento antincendio a Lama Balice. Ma forse tali operazioni andrebbero estese a tutto il territorio comunale.

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