Bari, dehors più ampi ma non in centro. Modifica al regolamento edilizio: ecco cosa cambia

Bari, dehors più ampi ma non in centro. Modifica al regolamento edilizio: ecco cosa cambia
di Elga MONTANI
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Martedì 15 Marzo 2022, 07:53

Bari sta andando verso la stagione primaverile, e questo significa per le attività la necessità di utilizzare pergolati e gazebo, per attrezzare gli spazi esterni, soprattutto per quelle attività che nella fase pandemica, hanno subito drastiche perdite di incassi. All'interno del nuovo regolamento edilizio, approvato qualche settimana fa dal consiglio comunale di Bari, sono state delineate le specifiche in merito a questo tipo di strutture. Un provvedimento propedeutico per rilanciare l'economia della Città di Bari.

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Il regolamento edilizio approvato

E, grazie al parere favorevole espresso dal Municipio II, è stata aggiunta la possibilità di installare elementi di arredo urbano del tipo chioschi/dehors, comunque rimovibili, ma ulteriori, per caratteristiche e tipologie, rispetto a quelli definiti dal Regolamento Comunale in materia di occupazione di suolo pubblico, nelle aree di nuova espansione della strumentazione urbanistica, già attuate o in attuazione. «Si tratta di una vera e propria rivoluzione ha sottolineato il presidente del Municipio II, Gianlucio Smaldone - che incide profondamente sulla materia, sinora piuttosto rigida, degli arredi urbani nella città di Bari.

Esprimo, dunque, grande soddisfazione per questa importante modifica regolamentare che tanti cittadini e operatori commerciali aspettavano da anni e che, di fatto, consentirà finalmente di dotare anche la nostra città di dehors belli e moderni al posto dei numerosi gazebo antiestetici».

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«Abbiamo voluto dare una risposta concreta e fattibile agli operatori economici - aggiunge - affinché potessero continuare a utilizzare gli spazi esterni anche durante il periodo invernale, considerate tutte le restrizioni e prescrizioni previste dallo stato di emergenza. Il regolamento, inoltre, introduce semplificazioni e innovazioni, come quella di poter sistemare il dehors anche nelle vicinanze del locale e non più solo nella parte direttamente antistante». «È stato un lavoro di squadra, affinché lo stato di emergenza, ci trovasse pronti con un regolamento aggiornato e al passo con la giurisprudenza di settore», conclude Smaldone. Nel nuovo regolamento, in merito ai dehors, si specifica che: «Le caratteristiche costruttive devono essere tali da evitare la configurazione di un volume edilizio, secondo le vigenti normative in materia. Non sono ammesse installazioni che presentino elementi di chiusura perimetrale a tutt'altezza delle superfici occupate».

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Inoltre «la collocazione dei chioschi non deve danneggiare il verde esistente, deve essere prevista alle opportune distanze dagli alberi preesistenti, senza arrecare danni all'apparato radicale o alla chioma degli stessi, e comunque nel rispetto degli specifici regolamenti comunali e/o delle altre normative vigenti in materia». Per quanto invece riguarda le pergotende, sono permesse: «Solo come pertinenza a servizio di alloggi o locali adibiti ad attività commerciali o produttive, con consumo all'aperto di alimenti, bibite, ecc (pizzerie, gelaterie, bar, ristoranti, ecc.) atti per allocare al di sotto di essi tavolini e sedie nel periodo estivo, ovvero per parcheggiare autovetture. Le aree sottostanti non possono essere utilizzate per depositi e simili».

Le regole per le strutture


Tali strutture devono rispettare delle caratteristiche ben definite, ovvero devono avere una altezza media all'intradosso non superiore a 2 metri e 70 centimetri; essere realizzate su aree pertinenziali, ovvero su suolo pubblico solo nel caso siano a servizio delle attività commerciali secondo le disposizioni del Regolamento di Occupazione Suolo Pubblico; essere realizzate con strutture autonome e leggere (verticale ed orizzontale) in legno o metallo; non possono mai essere tamponati in alcun modo e con nessun tipo di materiale (ad es.: stoffa, vetro, plexiglas, ecc); e non devono nuocere in alcun modo al decoro urbano o alterare le caratteristiche architettoniche del preesistente. Regole ben definite che non permettono il posizionamento selvaggio che spesso ha caratterizzato questo tipo di strutture, e necessarie ora più di prima per garantire continuità all'attività lavorativa di determinate attività.
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