Bari e criminalità, il procuratore Rossi: «Abbiamo colpito la mafia, ma si combatte anche con la cultura»

Bari e criminalità, il procuratore Rossi: «Abbiamo colpito la mafia, ma si combatte anche con la cultura»
di Beppe STALLONE
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:16

La fotografia scattata dal Sole 24 Ore sulla criminalità in Italia, provincia per provincia e relativa a 37 differenti tipologie di reato denunciato, non offre un quadro rassicurante ai cittadini pugliesi e in particolare a quelli delle province di Foggia e Bari. Nella speciale classifica nel computo totale, la provincia di Foggia si assesta all’undicesimo posto e quella di Bari al ventunesimo su 106 province. Per leggere meglio i dati abbiamo interpellato Roberto Rossi, Procuratore della Repubblica di Bari e capo della Direzione Distrettuale Antimafia.
Procuratore, cominciamo con il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, in cui spicca il terzo posto in assoluto in Italia della provincia di Foggia?
«Occorre innanzitutto fare una precisazione. Si tratta di dati relativi a denunce. Ma per alcuni reati come quello a cui faceva riferimento, non è assolutamente sufficiente e non può inquadrare il fenomeno. È assolutamente apprezzabile il lavoro puntuale che ha fatto il Sole 24 Ore ma non è esaustivo. Quei dati possono rappresentare una tendenza, questo sì».
Procuratore però per alcuni reati come i furti le denunce dovrebbero corrispondere alla quantità dei crimini effettivamente consumati.
«Molto dipende anche da come vengono raccolte le denunce. Nei reati seriali vengono fatte per elenchi, non analizzando uno per uno. Quei dati vanno letti e integrati. Prenda per esempio il dato sul riciclaggio dice poco e si riferisce per lo più alle auto».
Comunque emerge un quadro non allarmante ma quanto meno preoccupante. 
«La provincia di Foggia e la Bat presentano profili problematici, sottovalutati nel tempo. Ma la risposta dello Stato c’è tutta. Quella di Foggia è una emergenza nazionale. E sempre qui nell’ultimo anno e mezzo in particolare c’è stata una corposa risposta investigativa».
Secondo lei è sufficiente per debellare il fenomeno?
«La risposta giudiziaria è solo uno degli aspetti. L’altro giorno a Foggia abbiamo visto per esempio cosa può rappresentare l’Università quale punto di riferimento e poi la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella che ha parlato con studenti e docenti».
Procuratore Rossi quali sono comunque i reati che a Bari creano più malessere sociale?
«I furti d’auto. (Nella classifica del Sole, la Bat è al primo posto in Italia, Bari al terzo e Foggia al quarto, ndr). Furti d’auto che sono legati alle attività della criminalità foggiana. Operazioni di riciclaggio». 
Cioè si riferisce alle auto che vengano sezionate, nella zona di Cerignola in genere e i cui pezzi vengono poi rivenduti?
«Alcune sì, altre, in particolare quelle di grossa cilindrata, vengono rubate e partono in direzione Albania. Poi un altro reato sentito dai cittadini come particolarmente fastidioso è quello dei furti in appartamento che comunque si è particolarmente ridotto negli ultimi tempi».
Come si è ridotto quello delle rapine...
«Sì certamente, grazie anche a un sistema sempre più diffuso di telecamere di videosorveglianza che ha permesso davvero centinaia di arresti».
Sul fronte degli omicidi volontari e della criminalità organizzata Foggia la fa ancora da padrona, ma anche Bari non scherza.
«Quanto alla criminalità organizzata a Bari ci sono stati interventi forti di grande contrasto e repressione con una serie di arresti, quanto agli omicidi vengono risolti».
Qualcuno no. Mi riferisco all’ultimo di Lopez. 
«Stiamo lavorando».
Ma il fratello della vittima è un collaboratore di giustizia e sta parlando?
«Su questo non posso rispondere». 
Antimafia sociale, i murales al quartiere San Paolo sono stati ben visti e apprezzati dai residenti, potrà servire anche questo a combattere le mafie?
«La bellezza è uno degli strumenti più forti per combattere la criminalità organizzata»

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