Coppia omosessuale chiede adozione: i giudici dicono "no"

Coppia omosessuale chiede adozione: i giudici dicono "no"
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Giovedì 2 Giugno 2022, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:14

«Niente adozione per le due donne». La Corte d’Appello di Bari dice no a una coppia omosessuale. La Legge in Italia non lo permette. Fatto sta che una coppia di donne baresi, unite in unione civile, hanno dovuto rinunciare al sogno di formare una famiglia (almeno per il momento). Il ragazzo, profugo di origine gambiana, non potrà essere adottato dalla coppia. 

La decisione della Corte d'Appello

I giudici della Corte d'Appello hanno negato l'adozione confermando la decisione assunta due anni prima dal Tribunale di Bari. Per i giudici l'adozione può essere riservata alle sole coppie unite in matrimonio secondo quanto previsto dalla Legge italiana. La sentenza della Corte d'Appello di fatto altro non è che una presa d’atto di un paradosso normativo: L’Italia - avevano rilevato le Sezioni unite della corte di Cassazione - non consente l’adozione a chi ha contratto una unione civile, sebbene sia obbligata a trascrivere le adozioni effettuate dalle coppie omosessuali all’estero per evitare di correre il rischio che sia considerate maternità surrogata.

La storia della coppia e il desiderio di avere un figlio

Nel 2018 la vicenda della coppia barese arriva nelle aule del Tribunale: il ragazzo - oggi maggiorenne - arrivato in Puglia in uno dei tanti viaggi della speranza, aveva incontrato per caso le due donne con cui aveva stretto un rapporto affettivo che ha portato la coppia a chiederne l'adozione.

Un sogno che si frantuma davanti al prino "no" quello del Tribunale e ora dopo il successivo. A nulla è servito l'impegno dell'avvocato della coppia che ha giocato la carta della sentenza della Cassazione. I giudici di appello hanno detto che non si può fare pur tenendo presente il paradosso: la Cassazione infatti ha riconosciuto che «l’orientamento sessuale non va ad incidere sull’idoneità all’assunzione delle responsabilità genitoriali non potendo il nucleo familiare ancorchè omogenitoriale rappresentare un elemento ostativo all’adozione». Ma, secondo i giudici d'Appello nel quadro normativo «il discrimen risiede proprio nell’aver la coppia omossessuale ottenuto nel merito una sentenza straniera e nel chiedere al giudice nazionale una sentenza atta ad ottenere la mera trascrizione della stessa nei registri dello Stato Civile italiano». L'unica strada da percorrere sarebbe dunque un'adozione effettuata all'estero. Intanto non si esclude un ricorso in Cassazione. 

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