Bari, Piano del commercio verso l’approvazione. Ambulanti in protesta

Bari, Piano del commercio verso l’approvazione. Ambulanti in protesta
di Elga MONTANI
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Martedì 26 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:26

Protesta dei commercianti baresi contro il nuovo Documento unico del commercio, il piano del Comune di Bari annunciato giorni fa. In occasione della convocazione del consiglio prevista per mercoledì 27 aprile, in cui si discuterà proprio il documento, è stato annunciato un sit-in: il documento non piace proprio ai commercianti e agli ambulanti baresi, che già in diverse occasioni hanno presentato le proprie rimostranze.

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«Nel documento strategico del commercio abbiamo rilevato una carenza di visione. È una fotografia dell’esistente, ma non dà nulla in termini propositivi rispetto a quello che si vuole che il commercio sia a Bari, soprattutto per quanto riguarda i mercati e le aree pubbliche», aveva sottolineato qualche giorno fa Savino Montaruli di CasAmbulanti.

Ciò che si criticava era anche la mancanza di condivisione del documento con le associazioni di categoria del settore, impegnate da tempo sul territorio. L’assessore Palone aveva definito il documento una fotografia delle attività commerciali e allo stesso tempo uno strumento che avrebbe supportato le diverse iniziative previste sul territorio per il commercio. Ma facciamo un passo indietro.

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L'approvazione in giunta a febbraio

Il Documento è stato approvato dalla giunta comunale lo scorso 2 febbraio ed è stato presentato come uno strumento che «disciplina tutte le tipologie di attività commerciale sul territorio cittadino». Al suo interno trovano posto diverse sezioni: il censimento di tutte le attività commerciali esistenti in città; un piano delle medie strutture di vendita; il regolamento di disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande; un piano del commercio su aree pubbliche; il regolamento di disciplina del commercio su aree pubbliche; il piano di localizzazione di rivendite di giornali e riviste; il regolamento di disciplina della rete distributiva di carburanti; la regolamentazione delle forme speciali di vendita. Secondo chi lo critica, però, «dovrebbe essere una programmazione strategica guardando al futuro, invece, fa una fotografia di ciò che esiste, dati già noti e che già avrebbero dovuto essere disponibili».

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La manifestazione domani a Bari

Ad organizzare la manifestazione, prevista per domani a Bari, è proprio l’associazione CasAmbulanti, che, come sottolineato, in diverse occasioni, aveva criticato la scelta del Comune e quanto presente al suo interno. Definiscono la convocazione per il 27 aprile come «una convocazione lampo che ha tutto il sapore di un blitz». Ribadiscono che il Documento strategico del commercio per loro risulta «vuoto, incompleto, senza visione e persino dannoso per piccole imprese e per quel mondo del piccolo commercio, dagli ambulanti ai bottegai, che sta inesorabilmente morendo, aggredito dalla grande e media distribuzione caldeggiata e privilegiata». Il sit-in è stato organizzato con l’obiettivo di chiedere all’amministrazione di «desistere dall’approvazione di quel documento, mai concertato, assente dei pareri obbligatori delle associazioni di categoria, senza alcuna previsione di sviluppo e di risoluzione delle innumerevoli problematiche che stanno sotterrando piccoli negozi e mercati, e con clausole addirittura illegittime, come divieti contra legem a favore della grande distribuzione, che penalizzano i mercati e quel piccolo commercio che era il valore aggiunto di una storia straordinaria che rappresentava l’identità del commercio barese». In conclusione, gli organizzatori aggiungono che l’approvazione del documento porterebbe «a uno sfacelo che andrebbe assolutamente evitato». A questo punto risulta fondamentale confrontarsi sull’argomento, tra amministrazione e commercianti baresi, per evitare di arrivare allo scontro aperto, che potrebbe solo portare problemi ad un settore già abbastanza debilitato dopo due anni di limitazioni legati alla pandemia da Covid-19, dalla quale non siamo ancora completamente usciti.

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