Bari è la città più cara nel Sud Italia: viaggio nelle corsie dei supermercati

Bari è la città più cara nel Sud Italia: viaggio nelle corsie dei supermercati
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 25 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:31

È Bari la città più cara del Sud Italia per la spesa alimentare. Il dato emerge con forza dal report di Codacons, sui numeri del Ministero dello sviluppo economico. A Bari, per la spesa alimentare, si spende in media 81,26 euro, contro i 67,58 euro di Napoli e il dato leggermente più basso di Palermo (79,68) e Catanzaro (74,71). Di fatto per la spesa legata a pane, pasta, ortaggi e verdure il caro prezzo è più alto del 20% rispetto a un’altra grande città del Sud, come Napoli.

I picchi: pane, patate e carne

Vi sono dei picchi, legati soprattutto al pane, che costa di fatto un euro in più al kg rispetto al capoluogo della regione Campania, alle patate (+0,12) e anche ai vari tagli di carne. Per l’acquisto di carne suina, ad esempio, a Bari si spendono 9,86 euro al chilogrammo, oltre due euro in più rispetto alla media nazionale.

Lo studio del Codacons mette in evidenza soprattutto la distanza tra il Sud e il Nord in questo tipo di tariffe.

Tanto per citare alcuni esempi, ancora legati alla spesa alimentare: se Bari registra il record per il meridione, con 81,26 euro di media, a Milano si spendono 99,24 euro e a Bologna 91. Prezzi più contenuti, un po’ per tutti i prodotti, invece, nella capitale. Andando a sbirciare tra le voci della spesa, invece, colpisce in positivo quella su mitili e cozze fresche, prodotti ittici chiaramente tipici per una città di mare come Bari: in nessun posto in Italia, infatti, questo tipo di prelibatezze costa meno che nel capoluogo pugliese. Al rialzo, invece, in maniera importante il prezzo della carne, come già ricordato, anche per quel che riguarda il petto di pollo, che al kg costa quasi quanto nelle grandi città metropolitane del Nord.

Aumentano anche i costi di produzione

Aumento dei prezzi e aumento anche dei costi di produzione. I due fattori vanno di pari passo, come ricorda Savino Muraglia, presidente di Coldiretti: «Il carrello pesa sempre di più sulle tasche dei consumatori, ma è deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall’ortofrutta all’olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre la spesa delle famiglie continua a crescere per effetto degli aumenti dalla pasta al pane, dalle verdure alla frutta. È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore».

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Bollette più care e rincaro anche per gasolio e gas. «Una situazione che – evidenzia la Coldiretti regionale – è aggravata dalla stangata sulla bolletta energetica, dove per le operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti Puglia – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%)».

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Per quel che riguarda la spesa non alimentare, Bari è la città più cara in Italia per un taglio di capelli per donna. Resta accessibile il prezzo del caffè al bar, in media 0,90 (in attesa che anche qui, come da più parti si legge, vada a incidere il caro bollette. La vita, nel complesso, costa meno che al Nord. Ma rispetto alle altre città del Sud il rincaro si sente.

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